Ddl Riforma delle Provincie, Governo Crocetta KO, ormai si contano i secondi… E’ fine?

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
09 Aprile 2015 08:36
Ddl Riforma delle Provincie, Governo Crocetta KO, ormai si contano i secondi… E’ fine?

Il Governatore Crocetta è stato messo in ridicolo dalla sua stessa maggioranza e sembra ormai arrivato agli sgoccioli. Il Ddl a firma dello stesso Rosario Crocetta sulla riforma delle Province è caduto ieri al primo articolo, che rappresentava i principi cardine dell’intera legge, affossato dall’Aula di Palazzo dei Normanni, con 36 no contro 22 sì. 7 franchi tiratori tra le fila della maggioranza. 

A quanto pare anche il Pd, con alcuni suoi deputati, ha fatto mancare i numeri per l'approvazione del Ddl. Il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, non lo dice ma lo fa capire: "il voto dell’Ars sulla riforma delle Province lascia un segno in questa legislatura, bisogna aprire una riflessione molto seria. A questo punto serve un vertice di maggioranza alla presenza del presidente Crocetta: ci si deve guardare negli occhi, ognuno si deve assumere le proprie responsabilità”.

Crocetta ha cercato di reagire ma è innegabile che abbia accusato botta: "chi non vuole approvare la legge sui liberi consorzi -ha detto dopo il voto- non ha forse capito che, comunque, le città metropolitane e i liberi consorzi di comuni, in Sicilia sono stati istituiti con legge regionale. Le province, dunque, non resusciteranno".

“Noi del Movimento 5 Stelle – dice il capogruppo del M5S All’Ars, Salvatore Siragusa- abbiamo creduto fino all'ultimo ad un epilogo del genere, tant'è che abbiamo spinto per rimanere in aula e votare. La maggioranza ora cercherà di mettere assieme i suoi cocci, ma è sempre più evidente la Sicilia in questo modo non ha altre prospettive che non siano le urne”.

Sulla questione minimizza Baldo Gucciardi, presidente del gruppo PD all’Ars: “Il voto d’aula sulla riforma delle Province evidenzia un problema politico all’interno della maggioranza, ma rispetto al cammino della riforma non determina nulla di irreparabile: c’è un rinvio che avremmo voluto e dovuto evitare, ma subito dopo la finanziaria riprenderemo a lavorare al ddl. Quel che è certo –ha aggiunto il deputato di Salemi- è che questo voto fa emergere un problema politico: inutile girarci attorno, serve un chiarimento all’interno della maggioranza”.

“La maggioranza PD e l’esecutivo, che hanno tentato di fare passare una legge che null’altro è se non il frutto di un pasticcio, nonostante gli inviti dell’opposizione a dare priorità al Bilancio regionale, sono stati puniti”, così l’on. Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars.

Nello Musumeci, deputato e leader de La Destra: "Ancora una brutta figura per il governo Crocetta. La legge dei finti riformisti, che da due anni doveva abolire le Province e fare risparmiare denaro pubblico, era solo un bluff. Appena è stato scoperto l'inganno, il disegno di legge è stato affossato dalle opposizioni, grazie all'aiuto della stessa maggioranza. L'arroganza e la sicumera del Partito democratico ha prodotto questo pessimo risultato. Ora pensiamo a dare un bilancio serio alla Regione per evitare la paralisi”. Musumeci ha proposto un tavolo politico che stabilisca i capisaldi del nuovo ddl sulle Province per la riforma che approderà di nuovo in Aula dopo la Finanziaria.

Infine in serata vi è stata una riunione, che sembrava quasi una vera e propria resa dei conti, fra presidente Crocetta, il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, il presidente della I commissione Antonello Cracolici, oltre ad altri deputati di maggioranza. La riunione, stando a quanto trapela, è molto animata. Forse un’anteprima del de profundis del Governo di Rosario Crocetta, un esperienza la sua, alla guida della Regione, alquanto fallimentare…La Rivoluzione sognata somiglia sempre più ad una favola, il tempo è scaduto.

Francesco Mezzapelle

09-04-2015 10,30

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