Il sindaco di Petrosino interviene sulla bocciatura dell’Ars alla proposta di referendum abrogativo sulle trivellazioni. Referendum che ha come obiettivo l’abrogazione di alcuni punti dell’articolo 38 del decreto Sblocca Italia e dell’articolo 35 del decreto Sviluppo che regolano le autorizzazioni e gli espropri per la ricerca di idrocarburi nel sottosuolo e in mare.
Mentre la Sicilia dice no la referendum, altre regioni italiane come Sardegna, Basilicata, Marche, Molise e Puglia danno il via libera alla proposta referendaria che prosegue il suo iter. I consigli comunali di tutti i comuni costieri del trapanese – insieme a tantissimi altri comuni siciliani - come San Vito Lo Capo, Erice, Custonaci, Valderice, Trapani, Paceco, Favignana, Marsala, Petrosino, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara e Castelvetrano avevano risposto all’appello di Greenpeace e detto chiaramente NO alle Trivellazioni in mare.
“Questi comuni – le parole del sindaco - rappresentano la stragrande popolazione di questo territorio. L’Assemblea Regionale Siciliana, con il voto determinante di deputati eletti a Trapani, ha invece bocciato il referendum su questo argomento. Semplicemente non siamo stati rappresentati ed io non ho voglia di tacere! E’ sempre più palese che prevale un’idea scellerata di tutela ambientale che, purtroppo, abbiamo già visto in altre occasioni. Dobbiamo puntare invece su un tipo di sviluppo diverso, che si basi sulle vere ricchezze di questo territorio, come il mare”.
(Comunicato Stampa)
24/09/2015
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