Lotta alla coltivazione di marijuana, scoperta piantagione in terreno di un consigliere di Petrosino.

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
16 Giugno 2016 09:08
Lotta alla coltivazione di marijuana, scoperta piantagione in terreno di un consigliere di Petrosino.

“Posso dire con assoluta certezza che non si tratta di qualcuno della mia mia squadra o della mia maggioranza. Un’altra cosa è sicura: qualora fossero accertate delle responsabilità sul consigliere, dovrà starsene completamente alla larga!”. Così perentoriamente il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, ha commentato la notizia della scoperta e sequestro di grossa piantagione di marijuana in un’area, compresa fra Marsala, Mazara del Vallo e Petrosino, di cui sarebbe proprietario un consigliere comunale di Petrosino.

L’operazione condotta dai Carabinieri si inserisce nel quadro di una grande attività intrapresa dal Comando Provinciale dei Carabinieri e, nel caso specifico dalla Compagnia di Mazara del Vallo, con l’ausilio di quella di marsala e della Stazione di Petrosino, volto a sgominare un’attività, quella della coltivazione della marijuana, divenuta ormai diffusa a seguito anche della grave crisi che attraversa l’agricoltura “tradizionale”, ed in particolar modo la viticultura.

Dell’operazione si sa poco o niente, ancora ci sarebbero indagini in corso e forse per questo da parte dei Carabinieri non è trapelata nessuna notizia ufficiale. Ma ieri pomeriggio era evidente per chi percorreva la SS115 fra Strasatti e Mazara del Vallo che qualcosa di grosso fosse accaduta. Infatti vi era un mega posto di blocco all’altezza della Cantina Europa con almeno una decina di auto dei Carabinieri che hanno fatto deviare il traffico attraverso lo stesso spiazzale antistante la cantina.

Due uomini sarebbero stati arrestati, probabilmente i gestori della piantagione. Bisognerà verificare anche il ruolo nella vicenda del predetto consigliere comunale di Petrosino, era parte dell’organizzazione? Era a conoscenza di quanto avveniva nella sua proprietà o totalmente estraneo?

Una cosa è certa, dopo l’omicidio del maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi, le forze dell’ordine, ed in particolare i militari dell’Arma, sempre a caccia dell’autore dell’efferato delitto, hanno intensificato la loro azione, un’azione incessante, una guerra senza quartiere volta a sgominare una presunta organizzazione criminale radicata nel territorio, e probabilmente grazie ai legami con le cosca mafiosa guidata dal superlatitante Matteo Messina Denaro.

Una breccia in questo sistema si sarebbe aperta, vedi il recente arresto dei fratelli mazaresi Giuseppe e Vito Signorello, proprietari di una piantagione di marijuana ben occultata e non distante dalla piantagione in questione, che avrebbero “difeso”, uccidendo un uomo e ferendone un altro, il loro prodotto dal tentativo di furto da parte di una banda di rumeni collegata certamente alla grande manovalanza utilizzata nella coltivazioni nelle stesse serre.

Siamo forse di fronte ad una vera e propria “guerra della marijuana” che vede i gestori delle piantagioni attrezzati a difendere, con armi ed attrezzature tecnologiche, la loro attività da chi viene da loro sfruttato attraverso condizioni di lavoro umanamente inaccettabili e che ha deciso che una parte di quel prodotto sarebbe anche suo. Di questa “guerra” è stata vittima il maresciallo Mirarchi che quella tragica sera del 31 maggio era impegnato, in borghese, nella scoperta di una delle più grandi piantagioni del territorio.

Francesco Mezzapelle

16-06-2016 11,00

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