Con la deposizione del luogotenente Antonio Lubrano, capo della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura, è entrato nel vivo, in Tribunale, il processo che vede imputato, per appropriazione indebita continuata e aggravata, il 63enne marsalese Giuseppe Milazzo, all’epoca dei fatti (fino al febbraio 2011) direttore dell’agenzia di contrada Ciavolo del Credito Emiliano.
A denunciare il funzionario, ma anche la banca, è stato un commerciante, Pietro Genna, di 75 anni, abitante a Ciavolo, che nell’esposto presentato alla sezione di pg delle Fiamme Gialle della Procura, che ha svolto l’inchiesta, ha denunciato che in numerosi casi gli effetti cambiari ricevuti in pagamento dai suoi clienti, nonostante l’incasso, venivano accreditati sul suo conto corrente ben oltre i quindici giorni previsti dalla legge. ‘’Con ritardi – denunciò il commerciante – da un minimo di 51 giorni a un massimo di 423 giorni rispetto alla data di pagamento’’.
Ritardi clamorosi si sarebbero registrati in diciassette occasioni. Al momento dell’esposto (7 febbraio 2011), inoltre, otto effetti cambiari con scadenza tra il 30 marzo 2008 e il 30 giugno 2010, non risultavano ancora accreditati sul contro corrente di Pietro Genna.
Così facendo, il direttore di banca, secondo l’accusa, si sarebbe appropriato dei ‘’corrispondenti interessi’’ dal sedicesimo giorno in poi la data in cui i titoli sarebbero dovuti essere accreditati sul conto corrente del commerciante. Legale di quest’ultimo è l’avvocato Carlo Ferracane, mentre a difendere l’imputato è Vito Cimiotta. Legale del Credem, responsabile civile, è Roberto Reggiani.A.P.
08/12/2015
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