Nel pomeriggio del 20 ottobre scorso, i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Marsala e della Squadra Mobile di Trapani intervenivano in contrada Amabilina, dove poco prima si era consumata una furibonda rissa tra diversi gruppi familiari residenti nel quartiere. Gli agenti, dopo aver sedato gli animi ed identificato i presenti, apprendevano che un uomo, poco prima, era stato trasportato in ospedale a seguito delle gravi lesioni riportate nel corso della rissa.Grazie ad una puntuale ricostruzione della dinamica degli eventi e all’individuazione dei partecipanti alla violenta lite, gli investigatori della Polizia di Stato hanno proceduto, dopo alcune ore, al fermo di indiziato di delitto nei confronti del pregiudicato T.N.S., classe 1965, per il reato di tentato omicidio aggravato dall’uso di un coltello, denunciando all’Autorità Giudiziaria 7 soggetti ritenuti responsabili della reato di rissa aggravata.
Nel corso delle serrate indagini condotte dagli agenti del Commissariato di P.S. lilibetano e della Squadra Mobile di Trapani, durante le quali venivano assunte le dichiarazioni di molti testimoni e trovati innumerevoli riscontri, venivano ricostruiti i ruoli e le condotte delittuose poste in essere dai soggetti che avevano concorso nella rissa.Il citato T.S.N. veniva sottoposto a fermo di polizia giudiziaria e condotto presso il carcere “Pietro Cerulli” di Trapani, in quanto gravemente indiziato di aver sferrato un fendente con un coltello a serramanico al collo del pregiudicato, sfiorandogli la vena giugulare al culmine della rissa scaturita dall’ennesima provocazione compiuta nei confronti del T.S.N..Il G.I.P.
di Marsala, su richiesta della Procura della Repubblica, condividendone pienamente l’impianto accusatorio, ha convalidato il fermo dell’indagato, applicandogli la misura della custodia in carcere.
NOTA STAMPA