Marsala. Mozia, smantellate le vecchie pale eoliche, grazie a Terna restituita la bellezza nel sito archeologico

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
23 Ottobre 2014 17:34
Marsala. Mozia, smantellate le vecchie pale eoliche, grazie a Terna restituita la bellezza nel sito archeologico

Una giornata eccezionale. Che ha ricomposto l'equilibrio perfetto tra natura e cultura e che ha restituito Mozia alla sua originaria incontaminazione.

Nella giornata di oggi, così come preannunciato alcuni mesi fa – esattamente in aprile, e poi ribadito in occasione dell'inaugurazione della nuova installazione del Giovinetto - Terna Rete Italia ha effettuato sull'isoletta fenicia l'intervento di spettacolare demolizione delle quattro pale eoliche, presenti sin dal 1984 e quasi mai utilizzate, attraverso l'intervento di elicotteri.

"Abbiamo promesso e realizzato in tempi molto brevi quello che volevamo fare – ha detto Francesco Bonci, responsabile direzione territoriale Centro Sud di Terna Rete Italia – perché per noi Mozia è un simbolo di tre attenzioni: la natura e l'ambiente, un focus importante per la realizzazione di infrastrutture elettriche, che cerchiamo di installare con attenzione al territorio, poi la valorizzazione dell'archeologia e la promozione della cultura, e la razionalizzazione del sistema elettrico. E quale migliore occasione di quella odierna, per eliminare una struttura obsoleta e pericolosa?".

All'evento di oggi sono intervenuti, oltre a numerosi rappresentanti del mondo culturale e istituzionale siciliano, anche il dottor Renato Albiero, consigliere della Fondazione Whitaker e la Soprintendente, Paola Misuraca. "Per questa proposta che Terna ha fatto alcuni mesi fa – ha detto quest'ultima - è stata efficientissima e ha organizzato la rimozione che per noi è un intervento apprezzabile e apprezzato. Queste pale, che hanno funzionato per pochissimo tempo, erano un detrattore di bellezza che Mozia non meritava e liberarla da quest'ingombro non era neppure un'operazione semplice".

Terna Rete Italia ha messo a disposizione i propri tecnici – provenienti da Palermo, Trapani e Catania - e mezzi, per rimuovere dal sito archeologico i generatori eolici. Le operazioni di smantellamento sono durate tre giorni, compreso il trasporto fuori dall'isola. Il ricavato dalla vendita del materiale recuperato verrà devoluto dall'azienda alla Fondazione Whitaker,

"E' un'operazione importante – ha detto il dottor Albiero - non solo sotto il profilo estetico, visto che l'isola veniva violentata da queste paole eoliche, ma anche perché ha rappresentato l'inizio di una volontà di cambiare qualcosa. Mozia è unica e di Mozia siamo tutti innamorati, ma bisogna capire che la cultura, e i paesi che hanno fatto della cultura un'arma, sono i soli ad essere in condizioni migliori, e potenziare la cultura è anche dare senso al turismo e al concetto del bello che ha la forza di cambiare le cose".

Jana Cardinale

23/10/14  19,30

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