Maxirisarcimento ASP Trapani: condannata per la morte di un paziente a Castelvetrano

La lunga battaglia legale, iniziata quasi dieci anni fa

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
11 Dicembre 2025 13:06
Maxirisarcimento ASP Trapani: condannata per la morte di un paziente a Castelvetrano

Una lunga battaglia legale, iniziata quasi dieci anni fa, si è conclusa con la conferma della responsabilità dell'Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Trapani e la conseguente liquidazione di un ingente risarcimento a favore dei familiari di una vittima di presunta malasanità. L'ASP è stata infatti condannata a versare complessivamente 1 milione e 388 mila euro, più circa 29 mila euro per spese legali e interessi, agli eredi di Filippo Catanzaro, un artigiano 47enne di Castelvetrano.

La tragica vicenda risale al gennaio del 2016, quando Catanzaro si presentò al Pronto Soccorso dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" lamentando un forte malessere. Dopo essere stato sottoposto a un elettrocardiogramma con esito negativo, l'uomo fu dimesso. Tuttavia, il dolore si aggravò rapidamente dopo il suo ritorno a casa. Nonostante l'immediata richiesta di intervento al 118, l'artigiano morì durante il tragitto in ambulanza, prima di poter essere ricondotto in ospedale.

Nonostante un primo procedimento penale fosse stato archiviato nel 2022 per mancanza di prove sufficienti, la famiglia della vittima, composta da moglie, figli e cinque fratelli, ha proseguito l'azione in sede civile. Nel giugno del 2025, il Tribunale civile ha emesso una sentenza che ha accertato l'esistenza di un errore diagnostico da parte del personale sanitario e ha stabilito un chiaro nesso causale tra la diagnosi sbagliata e la morte dell'uomo.

Nei giorni scorsi, la delibera del commissario straordinario dell'ASP, Sabrina Pulvirenti, ha reso esecutiva la sentenza. L'Azienda Sanitaria Provinciale ha scelto di non presentare appello, accettando la decisione dei giudici. Questo pronunciamento chiude definitivamente una questione che ha tenuto banco per anni e riaccende l'attenzione sulla qualità delle prestazioni diagnostiche e sulle responsabilità legali della sanità pubblica.

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