Mazara, circa 2500 persone hanno protestato contro il caro bollette

L’iniziativa nata da cittadini e commercianti mazaresi ha visto la partecipazione da altre città siciliane

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
18 Ottobre 2022 13:36
Mazara, circa 2500 persone hanno protestato contro il caro bollette

Sono state circa 2500 le persone che questa mattina hanno partecipato a Mazara del Vallo alla prevista manifestazione di protesta, pacifica e civile, contro il caro bollette organizzata da un comitato spontaneo di cittadini coordinato da Gaspare Accardo, Francesco Alagna e Andrea Anzelmo. “Una protesta –ha spiegato Gaspare Accardo- che nasce dal popolo, siamo vicini ad una bomba sociale che sta per esplodere, i sindaci dicono che hanno paura del futuro.

Chiediamo allo Stato alla Regione di intervenire per salvare le aziende e quindi salvare l’economia del Paese”. Il panificatore Francesco Alagna ha aggiunto: “abbiamo due mesi di autonomia e poi chiudiamo. I costi di produzione aumentati da un anno”. La gente a partire dalle ore 8,30 –così come abbiamo documentato attraverso la nostra diretta sul canale facebook Primapaginamazara- si è radunata in piazza della Repubblica. Pian piano sono arrivati cittadini, esercenti, commercianti, artigiani, operai, pensionati, cittadini anche da altre città realtà regionali e provinciali, tutti a sostenere l’impossibilità di andare avanti con l’arrivo delle ultime bollette che hanno evidenziato aumenti anche del 300% rispetto a quelle dello stesso periodo dello scorso anno.

Un anziano macellaio mazarese Giovanni Foderà: “ho 78 anni e ancora lavoro e dopo 50 anni di attività chiudo perché non si può andare avanti, le vendite dimezzate del 50 da un anno a questa parte e costi aumentati del 50%”. Anche un gruppo di commercianti da Castelvetrano, il gelataio Giuseppe Mangiapanello, proprietario dell’Isola del Gelato” nella frazione di Triscina: “siamo destinati a chiudere tutti, come si può andare avanti se si lavora due mesi l’anno e arriva 4mila euro di luce”.

Un pensionato ha sottolineato: “prendo 900 euro e ne pago 600 della luce, come vivo? C’è la guerra? E noi moriamo pure?”. Alla manifestazione anche un gruppo di armatori della flotta peschereccia di Mazara del Vallo, l’armatore Maurizio Giacalone “Boccia” ha spiegato: “La nostra situazione si è acuita in quanto già il gasolio alle stelle, quasi a 1,20 al litro una settimana fa, nel frattempo le vendite del prodotto sono crollate, il gambero rosso al di sotto dei 600 euro a cartone (12kg).

Non riusciamo più a sostenere le spese anche stando fermi. Per non parlare –ha aggiunto Giacalone- della concorrenza delle marinerie del nord Africa che pagano il caro gasolio ben al di sotto rispetto a noi. Arriva il loro prodotto a Mazara, anche il gambero rosso che viene venduto al nostro stesso prezzo ma loro hanno ricavi molto più alti. Da qualche mese ho il peschereccio in Grecia ma appena torna noi ci fermiamo anche per i sempre più controlli e procedure burocratiche”.

Presenti anche alcuni studenti delle scuole superiori di Mazara del Vallo, in particolare studenti dell’IIS “F. Ferrara” che esponendo uno striscione hanno espresso i loro timori: “crediamo che questa situazione vissuta dalle nostre famiglie possa compromettere il nostro futuro, alcuni studenti non possono permettersi gli studi. Siamo qui per far sentire anche la nostra voce”. Il corteo, scortato da un servizio di ordine garantito dalla Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale è partito intorno alle 9,45 dopo l’arrivo di un sostenuto gruppo di manifestanti da Palermo, Bagheria, Belmonte Mezzagno, Misilmeri guidati dal coordinatore Gioacchino Quartararo; tanti i cartelloni con su scritte contro il caro bollette e l’annuncio della prossima grande manifestazione a Palermo il 25 ottobre.

Il corteo con i manifestanti scandendo slogan e vari appelli alle istituzioni di ogni livello, ha attraversato un tratto del lungomare Mazzini, piazzale G.B. Quinci, il molo Comandante Caito costeggiando il fiume Mazaro, un lungo serpentone di gente che si è ricompatto a piazza Regina e poi proseguito per via G.G. Adria e Corso Vittorio Veneto ove evidenti, come del resto in molte parti della città, le saracinesche chiuse dei negozi. All’incrocio con la via Madonna del Paradiso è spuntata, sopra un carrello, anche una bara di legno sul quale i manifestanti hanno deposto simbolicamente la bandiera siciliana e anche alcune “bollette-chock” (vedi foto di copertina) le quali poi sono state bruciate all’ingresso di piazza Matteotti ove avvenuto il raduno finale.

Prima dei vari interventi degli organizzatori dagli altoparlanti sono risuonate le note dell’inno nazionale “Fratelli d’Italia” che è stato cantato dagli oltre 2000 presenti. Sul palco è intervenuto anche il sindaco Salvatore Quinci che ha portato il saluto ed il sostegno dell'Amministrazione comunale. Nel suo breve intervento Quinci –il quale ha sottolineato di essere un “ospite” degli organizzatori, ha manifestato il pieno sostegno all'iniziativa e sottolineato che insieme ai colleghi sindaci porterà le istanze dei cittadini sul tavolo dei nuovi governi regionale e nazionale in corso di formazione.“Il tema dell'energia è prioritario - ha detto il Sindaco - ed in questa battaglia siamo tutti parte lesa: ente comune, famiglie, lavoratori, imprese.

Tutti siamo danneggiati dalle speculazioni in tema di energia. Come Comune - ha spiegato - possiamo fare ben poco se non alzare la voce insieme a voi nei tavoli decisionali e, per quanto di nostra competenza, nonostante le ristrettezze finanziarie, proveremo a consentire ampie rateizzazioni dei tributi locali che sono necessari per i servizi essenziali, per ridurre al minimo anche l'impatto delle bollette idriche e della spazzatura sull'economia di famiglie e imprese alle prese con il caro bollette.Per il resto chiediamo di rimanere uniti in questa battaglia di sopravvivenza - ha concluso Salvatore Quinci - e di continuare a manifestare in maniera pacifica e civile”.

(Nella Foto Gallery i momenti più salienti della manifestazione)

Francesco Mezzapelle   

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