E’ stata una vera mazzata la condanna che in Tribunale è stata inflitta a un ex carabiniere marsalese, Nicolino Genna, di 53 anni, processato per circonvenzione incapace e tentata truffa.
All’imputato è stata, inflitta, una pena addirittura superiore a quella chiesta dal pm. Quest’ultimo aveva chiesto 2 anni e mezzo. Il giudice, invece, ha sentenziato 3 anni e mezzo. Ed inoltre un risarcimento danni di oltre 88 mila euro in favore delle parti civili. Con interdizione dai pubblici uffici. L’ex carabiniere, in servizio fino al 2011 (prima al Norm di Roma e poi al Senato), per l’accusa avrebbe commesso i reati contestati in danno di una sua anziana zia ultraottantenne (Nicolina Barraco, nel frattempo deceduta) che secondo gli inquirenti sarebbe stata affetta da demenza senile.
“Riteniamo provata – dicono i legali di parte civile, Diego Tranchida e Fabio Pace – la penale responsabilità dell’imputato, che ha approfittato di una situazione di minorata capacità psichica dell’anziana parente. Siamo soddisfatti per l’esito del processo”. A difendere Nicolino Genna è stato, invece, l’avvocato Stefano Pellegrino, secondo il quale, all’epoca dei fatti contestati (novembre/dicembre 2012), l’anziana non sarebbe stata incapace di intendere e di volere.
“Ciò – sostiene il legale – risulta da certificati rilasciati all’epoca, per una pratica Inps, dal centro di salute mentale”. L’indagine è stata condotta dalla sezione di pg delle Fiamme Gialle presso la Procura e fu avviata a seguito della denuncia presentata dall’anziana. Nel corso dell’inchiesta, sono state ascoltate diverse persone, tra le quali impiegati di banca e delle poste, ed è emerso che grazie una serie di operazioni bancarie l’ex carabiniere avrebbe sottratto all’anziana circa 90 mila euro.
Ciò con varie operazioni finanziarie che hanno riguardato il Credem, l’Unicredit, Banca Intesa San Paolo e la Ing Direct. Grazie alla familiarità con la sua vittima, Genna era riuscito a farsi intestare beni patrimoniali per un valore di quasi 89 mila euro.
A.P.
16/01/2016
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