La Corte di Cassazione ha annullato, con rinvio del processo in appello, ma solo per la rideterminazione della pena, la sentenza con cui Giuseppe Marrone, 50 anni, mazarese, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giuseppe Cucchiara, ucciso nel 2010, a Mazara. Il processo è stato rinviato a una sezione della Corte d’assise di Palermo diversa da quella che ha giudicato Marrone perché a giudizio della Suprema Corte nel delitto non vi sarebbe stata premeditazione.
Un’aggravante contestata, invece, da investigatori (Procura di Marsala e carabinieri di Mazara) e accolta dai giudici. Come pure l’efferatezza del delitto. (in foto n.1 Giuseppe Marrone)
Cucchiara (in foto n.2), infatti, fu ucciso con un fucile da sub e poi gettato nelle acque del porto-canale. La vittima si allontanò da casa il 13 gennaio 2010. Il suo cadavere venne ritrovato il 19 aprile. Al momento della morte, Cucchiara aveva 43 anni. Entrambi i protagonisti della vicenda, in precedenza, erano rimasti coinvolti in un’indagine per fatti di droga e Cucchiara avrebbe reso dichiarazioni che aggravarono la posizione di Marrone.
A difendere quest’ultimo, nei primi due gradi di giudizio, è stato l’avvocato mazarese Vincenzo Bonanno, recentemente deceduto per un improvviso malore. Ed è stato lo stesso legale, prima di morire, a preparare il ricorso in Cassazione, sostenendo l’assenza di premeditazione. Per Vincenzo Bonanno, dunque, una vittoria postuma.
A.P.
06-03-2016 11,15
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