Piazza Ranne Marsala Film Festival, intervista alla regista Luana Rondinelli

La rassegna cinematigrafica si è tenuta dal 3 al 7 settembre

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
08 Settembre 2025 11:07
 Piazza Ranne Marsala Film Festival, intervista alla regista  Luana Rondinelli

Tornare a dare vita ai luoghi dimenticati del centro storico di Marsala attraverso il cinema: è questo l'obiettivo della seconda edizione del Piazza Ranne – Marsala Film Festival. L'evento, ideato da Ignazio Passalacqua e diretto dall’attrice, drammaturga e regista Luana Rondinelli, è una rassegna cinematografica gratuita che si svolge dal 3 al 7 settembre nel quartiere San Francesco per riattivare il tessuto urbano e sociale della zona, si propone di valorizzare il centro storico e altri spazi dimenticati, trasformandoli in luoghi d'incontro e di espressione artistica. Quest'anno il Festival si espande con cinque giorni di proiezioni, oltre trenta titoli tra film, cortometraggi e documentari, e quattro sezioni tematiche. L'evento include anche concerti, dj-set, incontri con autori, una mostra fotografica e l'utilizzo di spazi di grande valore come la Chiesetta dell'Itriella, riscoperta per l'occasione. Ne abbiamo parlato ai nostri microfoni con la direttrice artistica Luana Rondinelli:

Qual è la filosofia o la visione che guida l’anima del Festival? Quali sono gli obiettivi a lungo termine, il Festival potrebbe diventare un punto di riferimento per...? L’anima è pop. La filosofia che guida il Festival è profondamente legata alla riqualificazione urbana e culturale di Marsala. L'obiettivo è riaccendere la vita in spazi e quartieri dimenticati, trasformandoli in luoghi di aggregazione e espressione artistica. Questo principio ha guidato il focus sul quartiere San Francesco, che è tornato a vivere grazie all'evento.

L'edizione di quest'anno ha ulteriormente ampliato questo concetto, includendo nuovi spazi come via Barraco, illuminata e ripulita per fare da collante tra Piazza San Francesco e la Chiesa dell'Itriella. Sono stati coinvolti anche altri luoghi, come Palazzo Spanò e il giardino di Assud, per ospitare momenti di convivialità e arte. A lungo termine, l'obiettivo è creare una vera e propria rete culturale che connetta le diverse aree della città, facendo in modo che l'arte e la cultura diventino il cuore pulsante di Marsala, e in tal senso potrebbe diventare punto di riferimento non solo per gli artisti locali e nazionali, ma anche come centro di aggregazione sociale per più fasce di età.

Come si integra il festival con l'identità e la storia di Marsala e del suo territorio, e in che modo il Festival cerca di raggiungere e coinvolgere un pubblico diversificato per fasce di età?

Il Festival parte dal cuore di Marsala con l'obiettivo di valorizzare il centro storico e i luoghi che hanno ritrovato la propria identità grazie al cinema e alla cultura. L'evento non solo riaccende la vita in questi spazi, ma promuove anche le bellezze e le ricchezze locali, creando un importante indotto economico per la città. Facciamo rete, e per questo, anche attraverso i canali social e mediatici, apriamo una finestra su ciò che rende Marsala unica, come la sua eccellenza nella produzione vitivinicola e che ci ha portato a collaborare con una Cantina locale come sponsor.

Il nostro obiettivo principale è trasformare Marsala in un punto d'incontro culturale per artisti anche a livello nazionale. Con una programmazione che abbraccia un'ampia fascia d'età, proponiamo film e animazione per i più giovani, con una sezione dedicata a cortometraggi e documentari su tematiche sociali, un'offerta musicale che spazia dai concerti di artisti come Cico Messina e Giulia Mei fino ai DJ set. Non mancano inoltre i film che hanno fatto la storia del cinema italiano e, in particolare, di quello siciliano.

Quattro serate sono dedicate a quattro artisti di spessore, la prima a Rosa Balistreri; la seconda a Monica Vitti; la terza a Massimo Troisi; la quarta a Luigi Pirandello. Come è avvenuta la selezione degli artisti di quest'anno, c'è un filo conduttore che li lega? Ho selezionato questi artisti sia per le loro qualità che per il legame affettivo e professionale che mi lega a molti di loro. La loro immediata e positiva risposta al mio invito è stata per me motivo di grande orgoglio.

Quali sono le principali sfide che ha dovuto affrontare la realizzazione del Festival? Le sfide sono principalmente di natura burocratica. Insieme a Ignazio Passalacqua, che è l'ideatore e organizzatore del Festival, l'anno scorso ci siamo lanciati in un progetto e in un viaggio la cui accoglienza ci ha meravigliato. Quest'anno, invece, ci siamo impegnati ancora di più per creare qualcosa di più grande, che includesse diversi spazi culturali della città. Il nostro obiettivo principale è offrire ai nostri concittadini un Festival che sia veramente per il popolo e il pubblico, rendendoli parte integrante del progetto. Se potesse descrivere il Festival in tre parole, quali sceglierebbe? Pop, perché è il nostro mood. Folle, perché è un viaggio e una scommessa. Vitale, per quello di cui necessita questo territorio.

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