La vicenda giudiziaria che ha coinvolto la Liberty Lines non può diventare un pretesto per nascondere il fallimento amministrativo nei trasporti marittimi siciliani. Lo afferma con chiarezza Dario Safina, sottolineando che il dissequestro e la revoca delle misure cautelari sono fatti distinti dalla gestione del servizio, che resta gravemente insufficiente per i cittadini.
Secondo il deputato, la Regione Siciliana deve smettere di fare da spettatrice delle decisioni dei giudici e iniziare a esercitare il proprio ruolo di controllo. Non è più tollerabile che i residenti delle isole minori subiscano la soppressione delle corse invernali solo per vederle recuperate in estate, quando il traffico turistico rende tutto più redditizio per le compagnie. Allo stesso modo, viene contestata la mancanza di mezzi sostitutivi garantiti in caso di guasti e un sistema di monitoraggio che oggi appare paradossale, dato che la vigilanza sembra affidata agli stessi soggetti che ricevono le concessioni.
Il punto centrale della protesta riguarda lo squilibrio contrattuale tra l'ente pubblico e i privati. Safina riconosce alle imprese il diritto al profitto, ma accusa il governo regionale di permettere vantaggi sproporzionati a scapito dei diritti essenziali di trentacinquemila isolani. L'emergenza non può dirsi conclusa solo perché è cambiato il quadro investigativo.
Per queste ragioni, viene sollecitata un'audizione urgente in Commissione all'Assemblea Regionale Siciliana. L'obiettivo è costringere il governo a rispondere concretamente su come intenda garantire un sistema di trasporti equo e all'altezza dei bisogni strategici della Sicilia, senza concedere ulteriori sconti o distrazioni a chi gestisce il servizio in regime di convenzione.
Riportiamo di seguito la dichiarazione ufficiale:
La vicenda giudiziaria che ha riguardato Liberty Lines, così come il dissequestro e la revoca delle misure cautelari, è del tutto distinta e non può essere utilizzata come alibi per archiviare una questione politica e amministrativa che resta drammaticamente aperta.
Sulla questione non ci possono essere equivoci: ciò che noi poniamo al centro del dibattito è la necessità di un’iniziativa politica regionale forte e coerente, capace di garantire il rispetto rigoroso delle condizioni del bando, un controllo puntuale del servizio e un sistema di trasporti marittimi efficiente e all’altezza dei bisogni dei cittadini delle isole minori siciliane. La Regione non può limitarsi a prendere atto delle decisioni della magistratura. Deve invece assumersi fino in fondo la responsabilità di vigilare sull’esecuzione dei contratti, di stanziare risorse adeguate e di far rispettare le regole.
È inaccettabile, ad esempio, che una corsa venga soppressa durante l’inverno per essere “recuperata” d’estate, così come è imprescindibile che, in caso di disservizi, sia sempre garantito un mezzo sostitutivo. Altrettanto fondamentale è che i controlli non siano affidati alla stessa società concessionaria, ma a un organismo realmente indipendente. Parliamo di diritti essenziali e della qualità della vita di circa 35.000 cittadini che vivono nelle isole minori della Sicilia. A loro tutela chiediamo di sapere cosa intenda fare concretamente il governo regionale.
Per questo ribadiamo con forza la necessità e l’urgenza che si svolga l’audizione in Quarta Commissione dell’Assemblea regionale siciliana: non vorremmo che qualcuno pensasse che, con gli sviluppi dell’indagine giudiziaria, l’emergenza sia rientrata. Non è così. L’emergenza non è cessata. Il servizio di trasporto marittimo continua a non funzionare in modo adeguato e, di fatto, si consente alle società di ottenere un vantaggio sproporzionato rispetto alla Regione. Questo non è accettabile.
Servono condizioni contrattuali equilibrate: le imprese devono legittimamente conseguire un utile, ma la Regione ha il dovere di massimizzare il beneficio pubblico delle convenzioni e dei contratti che stipula. Su questo terreno non arretreremo di un passo. I trasporti marittimi sono una questione impellente, strategica e vitale per la Sicilia. E come tale va affrontata, senza sconti e senza distrazioni