Trapani, a Savona serve affluenza del 50% +1. Città amministrata da un commissario e Consiglio comunale?

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
18 Giugno 2017 11:16
Trapani, a Savona serve affluenza del 50% +1. Città amministrata da un commissario e Consiglio comunale?

Il candidato a sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, decade dal ballottaggio del 25 giugno: non ha presentato entro le 14 di ieri - termine ultimo previsto dalla legge - la lista degli assessori. Il suo avversario, Pietro Savona, non ha uno sfidante ma per essere eletto avrà bisogno di un'affluenza alle urne che superi il 50% e del 25% di consensi del corpo elettorale.

Martedì Fazio aveva invitato gli elettori a non votarlo e poi si era dimesso da deputato regionale; è indagato per corruzione e traffico d'influenze. A Trapani gli iscritti nelle liste elettorali sono 60.023 e per essere eletto Savona dovrà ottenere 15.006 preferenze. Sulla sua strada, dunque, c'è un doppio sbarramento: superamento del 50% dell'affluenza e del 25% dei consensi.

Al primo turno il candidato del Pd ottenne 8.714 voti, quando alle urne si recarono 35.377 elettori. In caso di mancata elezione del sindaco, il Consiglio comunale resterebbe in carica. L'amministrazione, invece, sarebbe guidata da un commissario.

La vicenda sta provocando una serie di reazioni, soprattutto sui social network, ed in particolare di quanti disapprovano la decisione di Fazio che rischia seriamente di inficiare le elezioni considerato che per Piero Savona sarebbe davvero difficile raggiungere i due quorum per divenire sindaco di Trapani.

Forza Italia, primo partito in Città e sostenitore di D’Alì ha invitato i propri elettori a non recarsi alle urne, bisogna però vedere cosa farà il Psi di Nino Oddo che ha appoggiato D’Alì (23,46% dei voti al primo turno). Chissà che Oddo, facile a nuove alleanze trasversali, non possa di nuovo riavvicinarsi al Pd trapanese sostenendo Savona. Poi vi è il Movimento 5 Stelle, altra forza in Città, che dopo aver sostenuto Marcello Maltese (16,77% dei voti) al primo turno adesso potrebbe rimanere a guardare la situazione confidando nella possibilità fra sei mesi di ripresentarsi alle elezioni senza alleanze da una parte e l’altra.

Una cosa è certa comunque finisca a Trapani i legislatori dovrebbero mettere mano e modificare il meccanismo elettorale che ad oggi rischia di essere replicato in altri contesti qualora si verifichi il caso che un candidato al ballottaggio assuma le stesse decisioni di Girolamo Fazio.

Proprio Girolamo Fazio ha così commentato le reazioni alla sua decisione non lesinando di attaccare lo stesso Piero Savona: “non comprendo tutta questa falsa indignazione che alimentata negli ambienti politici, in special modo dalle parti di Savona. La nomina degli assessori è l'atto più politico per eccellenza. Avrei dovuto quindi, forse per accontentare qualcuno, compiere un atto politico in totale contrasto con quanto avevo preannunziato, comunicato e pubblicizzato in conferenza stampa? E cioè il mio totale disimpegno dalle elezioni. Avrei, per far contento qualcuno, financo commettere un "falso", fittiziamente nominando gli assessori? Non mi pare che io impedisca l'elezione di chicchessia, anche perché la legge prevede espressamente il caso in cui uno dei candidati è escluso dal ballottaggio”.

Fazio ha aggiunto: “non riesco a comprendere e mi risulta veramente difficile capire la strumentalizzazione di queste ore, laddove se avessi fatto la rinuncia prima e avessi consentito il subentro di d'Ali mi sarebbe stato detto che ero d’accordo con lui, che non era vero che avevamo litigato e anzi che avremmo voluto impadronirci della città e quant'altro. Superata questa ipotetica circostanza oggi, mi si accusa addirittura di non aver dato la possibilità a una elezione democratica. Come se la democrazia fosse la competizione tra due candidati e non una competizione regolare e non condizionata da fattori esterni che ne determinano gli effetti, come accaduto nella realtà dei fatti e non certo per mia volontà”.

Infine l’ex deputato regionale ha così concluso: “La città di Trapani ha bisogno di un sindaco autorevole, legittimato e non condizionato. Una figura di questo genere può emergere solo da un procedimento elettorale immune da vizi o condizionamenti. Ancora una volta i meschini, gli speculatori, i lecchini, e i politicanti da strapazzo utilizzano questa vicenda per buttare fango, dimenticandosi che hanno mantenuto in carica per ben tre anni il sindaco Damiano che è peggio di qualsiasi commissario.

Ritengo pertanto del tutto immotivata la paura delle conseguenze per un commissariamento, atteso che il Consiglio comunale sarà in carica e che il commissario sostituirà per l'ordinaria e straordinaria attività esclusivamente il sindaco e la giunta per il tempo strettamente necessario, così come prevede la legge, perché sia possibile andare a nuove elezioni nella prima tornata utile. Savona può presentarsi ai trapanesi che, se lo vorranno, lo potranno eleggere, ma non certo con la mia complicità o, ancora peggio, come qualcuno sostiene, con il mio sostegno sotterraneo”.

Dalle parti di Piero Savona invece vi sarebbe una corsa contro il tempo per cercare, anche attraverso i social network, di convincere i trapanesi ad andare a votare al ballottaggio; al tempo stesso starebbe preparando un ricorso per chiedere che a Fazio subentri D’Alì al ballottaggio.

Giuseppe Scalabrino e Nunziata Gabriele sono i due assessori designati a far parte della giunta di Piero Savona, con deleghe rispettivamente all’Urbanistica e al Bilancio. I due nomi sono stati presentati al Municipio di Trapani, insieme a una integrazione di programma. I due assessori vanno ad aggiungersi a quelli già indicati poche settimane fa, ovvero, Ninni Polizzi (Ambiente e Rifiuti), Ignazia Bartholini (Servizi Sociali) e Carlo Foderà (Fazioni).

Scalabrino, 54 anni, è ingegnere e docente di ruolo all’Istituto Industriale di Trapani. Gabriele, 49 anni, è laureta in economia e commercio ed è dirigente dell’Area finanziaria dell’Iacp. “Ho scelto i due nomi che vanno a completare la squadra assessoriale – afferma Savona – ancora una volta tra i professionisti della nostra città, in modo da poter contare sul contributo di persone che possano spendere le loro capacità ed esperienze sin da subito al servizio della nostra città”.

Nelle ultime ore Piero Savona è intervenuto in merito ad una sua presunta ineleggibilità. “Sono menzogne artatamente messe in giro per gettare discredito su l’unico candidato rimasto per il ballottaggio del prossimo 25 giugno”. Così il candidato sindaco Piero Savona commenta l’indiscrezione secondo la quale sarebbe ineleggibile per motivazioni legate al ruolo di direttore dell’Istituto autonomo case popolari.“Questi pettegolezzi offendono l’intelligenza dei cittadini trapanesi – conclude – che sono stanchi di continue polemiche e che sanno quali scelte compiere per il bene della propria città, contro chi la utilizza solo un proprio giocattolo”.

Francesco Mezzapelle

18-06-2017 13,00

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