In ordine alla documentazione trasmessa per l'avvio delle procedure di licenziamento collettivo, Si contesta quanto segue, dando per non rispettato il termine dei 7 giorni pena la decadenza della procedura:
1)La documentazione trasmessa è incompleta in fatto è in diritto, fuorviante e non aderente alla realtà,se cosi non fosse! qualcuno dovrebbe spiegarci le dichiarazioni fatte da parte datoriale , secondo le quali si aveva fino a meno di una settimana fà liquidità di cassa, oggi scomparsa, per poter arrivare ad agosto 2017!!2)manca tutta la documentazione obbligatoria al di la delle nostre richieste, prevista dalla procedura di licenziamento collettivo.A titolo di esempio non esaustivo:1) il quadro di insieme delle unità operative chi fa che cosa,2)il numero delle unità previste in dotazione organica distinte per servizio e funzioni3)il numero di unità realmente presenti rapportato alle 36 ore di dotazione organica4)i turni assicurati con il numero delle persone in servizio per turno distinti per compiti e funzioni.5)l'ammontare economico del patrimonio aziendale disponibile ed indisponibile6)le eventuali proprietà extra mission7)eventuali mezzi aziendali e la loro vetustà8) i bilanci degli ultimi tre esercizi con allegati per ogni esercizio le documentazioni previste.Si evidenzia ancora che quanto trasmesso non aderisce alle richieste avanzate; la sottoscrizione del revisore e del tesoriere mediante apposita dichiarazione con assunzione di responsabilità è cosa diversa da un visto apposto in calce- per altro manca la giacenza media del conto è la dichiarazione non di poco conto che sia l'unico conto corrente presente ed amministrato!9) manca in fatto è in diritto l'elemento indispensabile per avviare la procedura di licenziamento collettivo ovvero la dichiarazione della sospensione delle attività che non può essere ne parziale ne ridotta!Quest’ultimo atto come l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo è un atto collegiale di deputazione e non un atto monocratico del suo presidente! Atto che non ci è stato notificato e sottolineo la NOTIFICA !
A tal proposito si evidenzia l’incompatibilità ancora non risolta che rende illegittima la deputazione, ovvero la violazione della normativa che impedisce ad una dipendente comunale di far parte della deputazione – consiglio di amministrazione di una controllata – partecipata del comune . Ci si chiede a tal proposito come sia possibile che ben due autorità anticorruzione una del comune, una della biblioteca rimangano sull’argomento silenti e conniventi!potrebbe in via d’ipotesi configurarsi a carico di qualcuno l’abuso di ufficio?Dunque di convesso tutti gli atti eventualmente promanati da tale deputazione risultano affetti da illegittimità derivata!Poichè inoltre a partire dal 1 gennaio del 2013 tutti i contratti a tempo determinato stipulati dagli Enti con i dipendenti precari in applicazione della legislazione regionale in materia di precariato non possono più avere scadenze diverse.
Sia che si tratti di contratti ex puc che di contratti quinquennali di diritto privato. Infatti la Legge Regionale 22 gennaio 2013 n. 4 all'art 3 comma 1 dispone che tutti i contratti in essere alla data del 30 novembre possono essere prorogati fino al 30 aprile 2013 successivamente fino al 31 luglio poi al 31 dicembre 2013;Dal 1 gennaio 2014 il famoso nonché disastroso art 30 della Legge Regionale 28 gennaio 2014 n 5 dispone l'abrogazione di tutta la legislazione regionale sul precariato pubblico siciliano soprattutto in materia di finanziamento dei contratti a tempo determinato.
Lo stesso art 30 dispone inoltre il recepimento in materia di stabilizzazione dell'art 4 del Decreto Legge 31 agosto 2013 n. 101 convertito con modificazioni ed integrazioni in Legge 30 ottobre 2013 n 125.Bisogna precisare che in materia di stabilizzazione di rapporti di lavoro a tempo determinato la Regione Siciliana non ha mai avuto una legislazione propria in quanto di esclusiva competenza dello Stato. Da questo momento i contratti a termine possono essere prorogati e/o rinnovati in deroga ai vincoli di bilancio fino al 31 dicembre 2014 e in ultimo in deroga di quanto previsto dall'art 1 comma 268 della Legge 23 dicembre 2014 n 190 fino al 31 dicembre 2015.Successivamente la Legge statale ha introdotto prima la proroga finalizzata alla stabilizzazione del rapporto di lavoro a tempo determinato purché si fosse inserita nel Programma triennale del fabbisogno del personale 2014-2016.Poi La proroga finalizzata al 31 dicembre 2018 disposta dall'art 1 comma 426 della Legge 23 dicembre 2014 n 190 recepita in Sicilia ha di fatto chiarito che non esistono proroghe di contratti a tempo determinato diverse dalle proroghe annuali Ma esistono per Legge proroghe in deroga ai vincoli di bilancio di un anno.Sia La Regione Siciliana sia i singoli enti in materia non ha alcuna competenza.Trattandosi di proroghe vanne fatte senza la sottoscrizione di un nuovo contratto ma con la semplice proroga del precedente, senza possibilità di modifiche e finalizzate alla stabilizzazione Questo Ente dovrà chiarire i comportamenti assunti in ordine a proroghe difforme alla legge, in ordine a esistenti o meno assunzioni, o come dichiarato periodi di lavoro senza regole contrattuali, che comunque con l'accettazione implicita dell'esistenza di licenziamenti verbali avendo dato atto di annullarli in autotutela( si può annullare solo una cosa che esiste) Implicitamente si è dato atto che le proroghe erano state effettuate secondo la normativa con atto unilaterale di proroga si suppone al 31 dicembre 2017 finalizzate alla stabilizzazione, e dunque se il 30 marzo si proroga non si spiega se non con eventuali atti ritorsivi il licenziamento dell'otto aprile 2017 poi ritirato per avviare le procedure di licenziamento collettivo .Salvezze di legge illimitate
Comunicato stampa14/4/2017{fshare}
