Gergo giovanile, parole che gli adulti non sempre comprendono

Nel gergo dei giovani ci sono delle parole che gli adulti non sempre comprendono, quasi fosse una lingua straniera.

Simone
Simone Crapanzano
12 Aprile 2021 11:50
Gergo giovanile, parole che gli adulti non sempre comprendono

È da quando migliaia di anni fa gli uomini hanno cominciato a dialogare tra loro, e poi a sparpagliarsi per il pianeta, che il genere umano ha avuto difficoltà a comprendersi a vicenda.

Questa difficoltà di capire le altre persone non avviene solamente tra le diverse lingue delle popolazioni nel mondo ma anche tra le diverse generazioni.

In particolare il linguaggio giovanile, soprattutto quello parlato dalle generazioni Z, anche se appartenente alla stessa lingua, può essere considerato quasi un "linguaggio in codice" per gli adulti.

La generazione Z per i meno esperti è la generazione di nativi digitali, nati tra il 1997 e il 2010, chiamati così per la grande abilità nell'uso del nuove tecnologie.

È noto che questi ragazzi hanno un modo di parlare tutto loro, che cambia continuamente con la moda e va dai dialetti regionali, come "scialla", agli acronimi, come "Lol", fino all'italianizzazione di alcune parole inglesi, spesso incomprensibile, oggetto di scherno e che fanno storcere il naso a molti adulti.

Oggi più che mai lo slang, o gergo, dei giovani tende ad essere molto approfondito, complesso e variegato essendo formato prettamente da forestierismi, frasi prese in prestito da canzoni e film stranieri o dai media, soprattutto Tik Tok e Instagram, che hanno dato un enorme contributo alla nascita e alla diffusione di questo nuovo modo di parlare.

Tutti hanno letto almeno la volta delle frasi su internet del tipo "Ok, boomer" o anche "Quella persona è la mia crash".

Questo stile di linguaggio può essere considerato come una nuova lingua e un modo di interagire in maniera più facile, in un mondo sempre più globalizzato, con gli altri giovani che hanno un'altra lingua, altri usi e costumi e che abitano in un'altra zona sia del territorio nazionale che del pianeta.

Di certo questo modo di parlare nasce in un periodo di ribellione quale è l'adolescenza, per non fare capire agli altri, spesso gli adulti, quello che si vuole dire e si tende ad usare un codice che permette di entrare in gruppo.

Sta di fatto che il linguaggio giovanile è in continua evoluzione e tante altre parole verranno inventate dalle altre generazioni che seguiranno e che, molto probabilmente, nemmeno la generazione Z riuscirà a capire.

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