Ha perso il posto di lavoro l’ex dirigente amministrativo della Procura di Marsala, Antonella La Monica, 44 anni, di Palermo, per la quale la stessa Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa e falso ideologico. La vicenda è quella dei buoni pasti chiesti e ottenuti, ma per l’accusa non spettanti.
Adesso, si è saputo che il ministero della Giustizia ha licenziato Antonella La Monica. Un provvedimento disciplinare adottato ancor prima dell’eventuale sentenza di condanna. Un caso rarissimo nella pubblica amministrazione italiana. Per il ministero della Giustizia, evidentemente, le prove raccolte dalla Procura marsalese (indagini della sezione di pg della Guardia di finanza) sono più che sufficienti per troncare il rapporto di lavoro con il funzionario, che alla prima udienza preliminare davanti al gup di Marsala ha chiesto di essere processata con rito abbreviato.
L’imputata, lo scorso 29 settembre, era stata sospesa dall’attività di dirigente, quando già da sette mesi ricopriva analogo incarico al Tribunale di Trapani. Secondo l’accusa, l’ex dirigente amministrativo della Procura di Marsala, tra il maggio del 2014 e lo scorso marzo, ha commesso i reati di truffa e falso ideologico chiedendo 117 “buoni pasto” (7 euro ciascuno) attestando di essere rimasta in ufficio, dopo la pausa pranzo, anche nel pomeriggio (per almeno tre ore). Dalle indagini, però, è emerso che spesso, in merito alla sua presenza in ufficio, La Monica avrebbe attestato il falso. In diverse occasioni, infatti, è stato accertato, anche con intercettazioni, che nei giorni e negli orari in cui la dirigente attestava di essere in ufficio, in realtà era altrove. Spesso a Palermo, città dove risiede.
Inoltre, una parte dei buoni pasto (37) sono stati richiesti per il periodo in cui la dirigente non era stata ancora immessa in servizio alla Procura di Marsala (febbraio, marzo e primi di aprile 2014). L’indagine è stata coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa, da pochi giorni in pensione, e dal sostituto Antonella Trainito. Analoghi comportamenti sono contestati all’ormai ex alto dirigente statale anche per il periodo di servizio a Trapani.
In questo secondo caso, i “buoni pasto” ottenuti, ma per l’accusa non spettanti, nel periodo marzo-aprile 2015 sono 35. In tutto, dunque, 152. Per un valore complessivo di 1064 euro.
A.P.
08/01/2016
{fshare}