Il Cipess ha dato il via libera al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina, una decisione che segna una svolta importante dopo decenni di tentativi falliti, ricorsi e polemiche. Ora il piano può passare alla fase concreta di realizzazione, con l’obiettivo di avviare i cantieri già in autunno e completare l’opera tra 7 e 8 anni. Matteo Salvini, vicepresidente e ministro delle Infrastrutture, ha annunciato con soddisfazione che sarà "il ponte a campata unica più lungo del mondo." La premier Giorgia Meloni ha definito questa scelta una "tappa fondamentale dell’azione di questo governo", sottolineando che si tratta di un'opera strategica per lo sviluppo nazionale. Tuttavia, opposizioni, sindacati, ONG e rappresentanti territoriali esprimono preoccupazione, parlando di "colossale spreco" di denaro pubblico e evidenziando i rischi ambientali e sociali.
L’ok del Cipess, atteso nelle scorse settimane, è stato anche confermato dalla partecipazione della premier, che ha evidenziato l’importanza storica del momento. Meloni ha ribadito che si tratta di un investimento sul presente e sul futuro dell’Italia, con l’obiettivo di rendere il paese più connesso e coeso. Salvini, anche in conferenza stampa, si è mostrato ottimista sui tempi: prevede di iniziare i lavori tra settembre e ottobre, con la conclusione prevista tra il 2032 e il 2033. La copertura finanziaria di 13,5 miliardi di euro, garantita dalla manovra del 2024, rappresenta il risultato di un lavoro di squadra che coinvolge vari ministri e le istituzioni politiche precedenti, come Lunardi e Berlusconi.
Dal punto di vista procedurale, resta ancora da pubblicare la delibera in Gazzetta ufficiale e ottenere la registrazione della Corte dei Conti, passaggi indispensabili affinché l’opera possa entrare nella fase di realizzazione. Sul fronte delle tempistiche, Salvini si è detto fiducioso: "Tra settembre e ottobre possiamo partire con i cantieri, i lavori e gli espropri."
Per quanto riguarda l’attraversamento, l’obiettivo è completarlo tra il 2032 e il 2033. La Commissione europea sta attualmente valutando la documentazione ricevuta dall’Italia l’11 giugno, nel quadro della direttiva Habitat sull’ambiente e la biodiversità. La valutazione riguarderà anche i motivi di interesse pubblico e le misure di compensazione proposte, mentre eventuali implicazioni militari o civili del progetto saranno decise da Roma.
L’opera, ingegneristicamente di grande portata, prevede una campata unica di 3,3 km, con due piloni di 400 metri di altezza, tre corsie stradali e binari ferroviari. Inoltre, Salvini ha annunciato anche la realizzazione della "metropolitana dello Stretto", un circuito di treni con tre nuove fermate sul lato messinese, destinata a studenti, lavoratori e pendolari. L’opera coinvolgerà aziende di tutta Italia e punta a diventare un catalizzatore di crescita per il Sud Italia, con particolare attenzione alle misure contro le infiltrazioni mafiose.
Per i viaggiatori, l’attraversamento sarà molto più rapido: circa due ore e mezzo per i treni e un’ora e mezza per le auto. Sul fronte dei costi, la società Stretto di Messina stima una tariffa base inferiore ai 10 euro per le auto, con sconti per viaggi frequenti, un prezzo molto più basso rispetto alle attuali tariffe autostradali, anche se ancora da confermare ufficialmente.
Mentre la maggioranza politica e molti operatori considerano il Ponte come un’opera storica e un sogno realizzato, le opposizioni e le associazioni ambientaliste si mostrano preoccupate. Alcuni parlamentari e soggetti ambientali parlano di spreco di risorse e rischio di devastazione territoriale. La sindaca di Villa San Giovanni ha espresso timori per la sopravvivenza della città, mentre dall’altra parte il sindaco di Messina ha accolto positivamente la decisione. Sindacati e associazioni di categoria sono invece divisi tra chi vede questa come un’occasione storica e chi la considera un rischio e un errore strategico.