E’ stato avviato, in Tribunale, Marsala, il processo scaturito dall’inchiesta della Dda di Palermo sul sistema, secondo l’accusa “illegale”, di raccolta e smaltimento dei rifiuti gestito dall’Ato Tp1 in diversi Comuni della provincia. Undici le richieste di costituzione di parte civile.
Tra queste, il ministero dell’Ambiente, i Comuni di Marsala, Erice e Paceco, Wwf e Legambiente. A rappresentare l’accusa sono i pubblici ministeri Carlo Marzella (Dda) e Andrea Tarondo. Imputati sono l’ingegnere Salvatore Alestra, ex direttore dell’Ato Tp1, il direttore area Sud dell’Aimeri Ambiente, Orazio Colimberti, il capo impianto del cantiere di Trapani, Salvatore Reina, nonché Michele Foderà, amministratore di fatto della “Sicilfert” di Marsala, Pietro Foderà, socio e responsabile dei conferimenti nella Sicilfert, e Caterina Foderà, responsabile amministrativo della stessa società. Ad Alestra e Colimberti è contestato il reato di corruzione.
Alestra, infatti, secondo l’accusa, non avrebbe denunciato i disservizi di Aimeri per ottenere favori da Colimberti. Agli altri imputati si contesta, invece, il conferimento e il traffico “illecito” di rifiuti. Dall’indagine della Dda è emerso che l’Aimeri Ambiente, sin dall’inizio, non avrebbe differenziato i rifiuti, vanificando così l’opera di migliaia di cittadini, ai quali, per altro, negli ultimi anni sono state recapitate bollette sempre più salate. A Marsala triplicate nel giro di un triennio. I rifiuti “irregolarmente” gestiti sarebbero stati oltre 47 mila tonnellate.
Tra i Comuni in cui l’Aimeri svolge il servizio di raccolta e smaltimenti dei rifiuti ci sono Marsala, Alcamo, Erice e altri centri dell’hinterland di Trapani con esclusione del capoluogo. A difendere gli imputati sono gli avvocati Massimo Mattozzi, Vito Agosta, Valentina Castellucci, Diego e Massimiliano Tranchida, Giuseppe Cavasino e Paolo Paladino. Prossima udienza il 21 ottobre.
P.A.
(Comunicato Stampa)
14/09/2015
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