Litorale siciliano sotto assedio del cemento: l'appello di Cristina Ciminnisi per la demolizione degli abusi

La deputata regionale Cristina Ciminnisi ha lanciato un appello diretto al Governo regionale

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
04 Dicembre 2025 10:14
Litorale siciliano sotto assedio del cemento: l'appello di Cristina Ciminnisi per la demolizione degli abusi

Il litorale siciliano, e in particolare il territorio della provincia di Trapani con le sue coste estese e spesso deturpate, si trova da anni al centro di un complesso dibattito sull'abusivismo edilizio. La proliferazione di costruzioni sorte in violazione delle norme paesaggistiche e ambientali non solo compromette la bellezza naturalistica unica della regione, ma rappresenta un grave ostacolo allo sviluppo di un turismo realmente sostenibile e basato sulla tutela del patrimonio. Questi abusi, che in molti casi occupano la fascia costiera, generano un senso di ingiustizia e sottraggono alla collettività l'accesso al bene comune del mare.

Per affrontare questa annosa problematica, la deputata regionale Cristina Ciminnisi ha lanciato un appello diretto al Governo regionale, presentando un emendamento alla legge di stabilità in collaborazione con Legambiente e ANCI Sicilia. L'iniziativa mira a sostenere finanziariamente i Comuni siciliani nell'obbligo di far rispettare la legge sulle demolizioni degli abusi costieri. La Ciminnisi ha ricordato come questa battaglia sia portata avanti dal Movimento 5 Stelle in assoluta continuità, sottolineando che già nel 2021, grazie all'impegno di Giampiero Trizzino, fu istituito il fondo di rotazione che fornisce ai Comuni uno strumento economico concreto per procedere con gli interventi.

Secondo la deputata, ogni costruzione abusiva che rimane in piedi è un simbolo di iniquità che priva i cittadini del godimento del proprio mare. Liberare il litorale dal cemento non è solo un atto di legalità, ma una strategia che garantisce sicurezza idrogeologica, tutela l'ambiente costiero e promuove un modello turistico che punta sulla reale bellezza delle spiagge e del paesaggio.

Richiamando la definitiva chiarezza della Corte Costituzionale, che stabilisce il divieto di costruire entro 150 metri dalla costa per tutti a partire dal 1976, Ciminnisi ha esortato a porre fine alle "false speranze di sanatorie" spesso riaccese in prossimità delle campagne elettorali. La sfida lanciata al Governo regionale è ora quella di approvare l'emendamento proposto, che mira ad aumentare la dotazione del fondo di rotazione fino a 5 milioni di euro, dimostrando concretamente di voler essere il "custode dell'ambiente" in Sicilia.

La dichiarazione integrale sui social:

Questa mattina (ieri 3 novembre, n.d.A), insieme a Legambiente e ANCI Sicilia, abbiamo presentato in conferenza stampa all’ARS il mio emendamento alla legge di stabilità per aiutare finanziariamente i Comuni a far rispettare la legge sulle demolizioni degli abusi costieri.

È una battaglia che il Movimento 5 Stelle porta avanti da anni in assoluta continuità: nel 2021, grazie alla determinazione del nostro Giampiero Trizzino, è nata la legge che ha istituito proprio questo fondo di rotazione per le demolizioni, dando ai Comuni uno strumento economico concreto.

Ogni abuso che rimane in piedi crea ingiustizia e toglie il mare ai cittadini.

Liberare il litorale dal cemento significa sicurezza, tutelare l’ambiente costiero e promuovere un turismo sostenibile che punta davvero sulla bellezza delle nostre spiagge.

La Corte Costituzionale ha chiarito definitivamente che il divieto di costruire entro 150 metri vale per tutti dal 1976: basta false speranze di sanatorie ad ogni campagna elettorale!

Ora lanciamo la sfida al Governo regionale: approvare il nostro emendamento che porta a 5 milioni la dotazione del fondo e dimostrare di essere davvero “custode dell’ambiente

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