A Marsala, l'emergenza non è un evento straordinario, ma una quotidianità silente che affligge soprattutto le vaste contrade e le periferie. La città sembra essersi polarizzata tra un centro storico a tratti curato e un entroterra sempre più segnato dall'incuria strutturale e dal degrado ambientale. Le criticità non riguardano solo i servizi essenziali, ma toccano il tessuto stesso della sicurezza e della dignità civica.
La situazione delle infrastrutture è emblematica di una gestione che si ferma all'inaugurazione, senza prevedere la manutenzione. Ne è un esempio eclatante la pista ciclabile (finanziata con fondi pubblici), un'opera che, in molti tratti come lungo lo Stagnone o la Salinella, è ridotta a un percorso dissestato, con asfalto rovinato, buche e ostruzioni dovute a parcheggi selvaggi. Un’immagine di spreco di risorse che tradisce le aspettative di una mobilità sostenibile. Parallelamente, i residenti delle contrade vivono disagi intollerabili, come la perdita d'acqua a Pispisia che si protrae da oltre un anno, allagando i terreni agricoli e simboleggiando l'abbandono istituzionale delle periferie. In altre aree, come San Silvestro, la pericolosità stradale è amplificata dai guardrail danneggiati e dai continui disagi alla viabilità dovuti a lavori prolungati e mal gestiti che mettono a dura prova la pazienza dei pendolari.
A complicare il quadro si aggiunge l'allarmante fenomeno dell'abbandono dei rifiuti, un vero e proprio sfregio al territorio. Nonostante la raccolta differenziata, le zone periferiche continuano a essere teatro di scarichi abusivi di sacchi di indifferenziato e di materiali ingombranti. Questo degrado ambientale non solo deturpa il paesaggio e nuoce all'immagine della città, ma, nel momento in cui culmina in roghi tossici, mette a repentaglio la salute pubblica dei residenti. La necessità di maggiori controlli e di una strategia efficace contro questa inciviltà è cruciale per fermare il "progressivo decadimento" della città.
Infine, il degrado materiale si riflette nel disagio sociale. La carenza di servizi pubblici, la disoccupazione e l'abbandono scolastico nelle aree più marginali creano un terreno fertile per la microcriminalità. In questo contesto, le parrocchie e le associazioni di volontariato diventano gli unici presidi di legalità e di inclusione, mentre si attende che l'amministrazione investa concretamente in spazi di aggregazione e politiche sociali capaci di trasformare i territori a rischio.
Marsala attende una svolta: non bastano le promesse, servono interventi rapidi e un piano di manutenzione che riconosca la dignità e l'importanza delle sue contrade.