Marsala, autotrasporti e criminalità organizzata, sequestrati beni per 2 mln al marsalese Carmelo Gagliano

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
22 Ottobre 2014 08:45
Marsala, autotrasporti e criminalità organizzata, sequestrati beni per 2 mln al marsalese Carmelo Gagliano

Un accordo tra mafia siciliana e clan dei casalesi per gestire, in regime di monopolio, il settore del trasporto su gomma nei mercati ortofrutticoli del Sud Italia.

L'inchiesta ha portato al sequestro di beni immobili e societari per circa 2 milioni di euro da parte della Direzione investigativa antimafia (Dia). Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Trapani, sezione misure di prevenzione, presieduta da Piero Grillo su richiesta del procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Bernardo Petralia, ha colpito le proprietà (la A.F.M. Autofrigo Marsala Soc. coop) di Carmelo Gagliano, 48 anni di Marsala, imprenditore nel settore dei trasporti.

L'indagine della Dia avrebbe, secondo i magistrati, consentito di accertare, all'interno dei più importanti mercati ortofrutticoli del sud Italia, «l'esistenza di una monopolizzazione del settore dei trasporti su gomma e di accordi tra la mafia siciliana e il clan dei casalesi». Il sequestro ha riguardato terreni, fabbricati, l'intero capitale sociale e il compendio aziendale della «L.G.F. Trasporti srl» con sede a Mazara del Vallo in Contrada "Serrone", e otto veicoli.

Carmelo Gagliano non è nuovo a fatti di cronaca giudiziaria. L'autotrasporatore marsalese è infatti stato arrestato nel gennaio del 2012 (a novembre del 2011 una prima ordinanza di custodia cautelare, poi annullata), con l’accusa di aver messo a disposizione il parco automezzi della sua azienda ai fratelli Sfraga (legati a Riina e Messina Denaro) in Sicilia, e a Costantino Pagano, prestanome degli Schiavone, in Campania. Un accordo svelato da alcuni collaboratori di giustizia e che aveva gia portato alla luce il legame fra mafia e camorra nei trasporti su gomma nel Sud Italia ed, in particolare, nel mercato ortofrutticolo.

A quei tempi, durante le proteste dei "forconi" siciliani, i vertici di quel movimento presero le distanze da Carmelo Gagliano il quale era stato uno dei pricipali promotori della protesta che fra il 2011 e il 2012 paralizzò per alcuni giorni la Sicilia. Infiltrazioni della criminalità organizzata, all'interno del movimento agricolo siciliano, che erano state denunciate dal Presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello.

Vincenzo De Santi

22/10/14  10,15

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