Marsala, c'è un arresto. I fatti fanno riferimento ai gravi episodi del 2020

"Clima di rabbia bestiale", lo definirono gli inquirenti

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
07 Novembre 2025 14:01
Marsala, c'è un arresto. I fatti fanno riferimento ai gravi episodi del 2020

I Carabinieri della Compagnia di Marsala hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale lilibetano, ponendo fine alla irreperibilità e traducendo in carcere il venticinquenne F.R. Il provvedimento restrittivo è scaturito da una serie di reati contro il patrimonio e la persona, tra cui risse, furti e minacce, commessi dall'uomo, già noto alle Forze dell'Ordine, nel corso del 2020. Rintracciato da un equipaggio del Nucleo Radiomobile a seguito di un’intensa attività di ricerca, Raineri è stato condotto alla Casa circondariale di Trapani.

L'arresto,  fa capo a reati commessi nel 2020, periodo particolarmente segnato a Marsala da una spirale di violenza giovanile che aveva toccato il suo apice con gravi aggressioni a sfondo razziale. All'epoca, le indagini congiunte di Carabinieri e Polizia di Stato portarono all'identificazione e all'arresto di diversi giovani, responsabili di veri e propri raid notturni e pestaggi efferati contro giovani stranieri, avvenuti in pieno centro storico, tra Porta Garibaldi e Piazza della Repubblica.

Il clima di rabbia bestiale, come lo definirono gli inquirenti, culminò in un episodio di particolare gravità: l’aggressione a un agente di Polizia fuori servizio intervenuto per difendere due stranieri presi di mira dal branco. Il poliziotto, accerchiato da circa dieci aggressori, fu picchiato con calci e pugni e ferito con un coltello serramanico all'addome e alla coscia, riportando traumi significativi. L’intervento immediato dei Carabinieri in servizio in zona scongiurò conseguenze più drammatiche.

Le operazioni di Polizia Giudiziaria di quell’anno portarono in manette diversi indagati, tra cui S.C, all'epoca diciottenne e coinvolto in più aggressioni, S. M. e S. D. D. Le accuse erano pesantissime: lesioni aggravate, violenza e minaccia, spesso contestate con l'aggravante di aver agito con efferatezza e spietatezza, e per l’aggressione al pubblico ufficiale, anche l'aggravante di aver agito con violenza nei confronti di un tutore dell'ordine nell'esercizio delle sue funzioni, e con l'uso di un'arma da taglio. Quei fatti, alimentati dall’odio razziale, avevano evidenziato una preoccupante deriva criminale tra alcuni giovani del posto, la cui eco torna ad essere percepita con gli odierni sviluppi giudiziari.

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