Il Comune ha aggiudicato all’impresa “Grasso forniture srl” di Catania l’appalto per i lavori di “riqualificazione e riconversione” di un appartamento di via Dante Alighieri confiscato dallo Stato alla mafia. L’appartamento sarà affidato al “Centro di accoglienza San Vincenzo”. La spesa prevista per la ristrutturazione è di quasi 48 mila euro. La base d’asta è stata di 40.992 euro, somma che si è ridotta a 35.971 euro a seguito del ribasso (poco più del 15%).
In tutto, sono 24 gli immobili (case e terreni) confiscati alla mafia affidati al Comune. L’elenco, con relativa destinazione d’uso, è stato approvato, con delibera, dalla giunta municipale nel 2013. Con il medesimo atto, l’amministrazione Adamo ha incaricato il dirigente della polizia municipale di disporre “periodici controlli” per verificare l’effettivo utilizzo dei beni da parte delle associazioni cui sono stati affidati. Queste, dal canto loro, hanno l’obbligo di relazionare alla fine di ogni anno. Nell’elenco sono analiticamente citati i beni confiscati e i loro ex proprietari.
Alcuni appartamenti erano dell’anziano “uomo d’onore” Pasquale Gerardi. Si tratta di quelli al civico 80 di via Dante Alighieri (ex Circonvallazione), destinato al Centro italiano femminile, al 92/b della stessa strada (uffici del difensore civico e unione italiana ciechi) e al 63 della vicina via della Gioventù (Fondazione San Vito Onlus e associazione Amici del Terzo Mondo).
Dell’imprenditore Andrea Piccione (comunque assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa) erano dei locali ai civici 6-8 di via Bruzzese (magazzini comunali), un terreno agricolo in contrada Amabilina (concesso all’associazione Faro) e un appartamento al 153 di via Stefano Bilardello, sede del Consorzio per la legalità e lo sviluppo. Ma la misura di prevenzione patrimoniale riguardante Piccione è stata “impugnata dinnanzi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo”.
A Francesco Maggio, invece, fu confiscato un piccolo immobile (circa 60 metri quadri su due piani) in contrada Giangola, concesso all’associazione Faro, mentre l’abitazione di Francesco Bianco, al 591 di contrada Berbarello (tre appartamenti da 98 a 166 mq), sarà trasformato in casa di accoglienza per “minori extracomunitari non accompagnati”.
All’anziano boss Francesco Errera lo Stato ha confiscato un terreno agricolo in contrada Ciancio-San Silvestro sul quale il Comune intende realizzare, con i fondi del Pon “Le Saline 2”, il nuovo mercato ortofrutticolo all’ingrosso, che da decenni è allocato nello spazio alle spalle della gradinata dello stadio municipale e i cui operatori da tempo reclamano una sede più adeguata.
Erano del commerciante Alberto Di Pietra (poi assolto dall’accusa di associazione mafiosa) un appartamento al Palazzo Grattacielo (170 mq), destinato alla Consulta femminile e a quella delle associazioni di volontariato per la famiglia, e un piccolo locale di via Abele Damiani (magazzino comunale).
Di Vincenzo Pipitone un appartamento all’80 di via Alighieri (alla mediazione familiare) e di Benedetto Valenza quello all’8/b di vicolo delle Saline (destinato a uffici comunali).
Era, infine, dello stiddaro Ignazio Zichittella un fabbricato rurale di 60 mq, su un terreno di 895 mq, in contrada Santa Venera, destinato all’associazione Misericordia di Petrosino.
P.A.
08-09-2015 9,45
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