Non si è mai persa la speranza di arrivare alla verità sulla strage di Ustica avvenuta esattamente 40 anni fa. Era il 27 giugno 1980 quando il DC9 dell’Itavia, partito da Bologna e diretto a Palermo, precipitò in mare facendo 81 morti. Un militare americano che all’epoca dei fatti era marinaio sulla nave Saratoga (con cui gli Usa pattugliavano il Mediterraneo), circa due anni fa raccontò che quella sera vennero abbattuti due Mig libici durante un’operazione della Nato. Una rivelazione che – pur non parlando esplicitamente del Dc9 – sosterrebbe lo scenario di una guerra aerea (vedi foto copertina) con il velivolo dell’Itavia nel mezzo di quello spazio aereo del basso Tirreno.
Il militare, che si chiama Brian Sandlin, ha 57 anni e la sua intervista da parte del giornalista Andrea Purgatori ando’ in onda nel dicembre 2017 durante la trasmissione Atlantide su La7. Il militare, che spiegò di non aver parlato fino oggi per paura (un ufficiale della Marina in pensione morì in circostanze misteriose e lui collegò la cosa alla conoscenza di dettagli scomodi), nell’intervista racconto' anche del clima surreale che si respirava sulla nave nei giorni successivi. Silenzio totale, gelo, sensazione che fosse accaduta una cosa enorme, che potrebbe essere proprio l’abbattimento di un aereo civile per errore; anche se Sandlin non lo ha detto esplicitamente.
Cambiati da qualche anno gli scenari internazionali, Sandlin, ha deciso per la prima volta di raccontare cosa vide dalla nave quella notte e la sua testimonianza fu raccolta da Andrea Purgatori e si inserisce in un panorama conosciuto, ma aiuta a delineare meglio la presenza di aerei e di azioni, è un pezzo del puzzle che si sta completando. La presenza di varie unità navali era certa e questa testimonianza si inserisce in un contesto non certo nuovo, emersa grazie alla tenacia e alla serietà professionale di un grande giornalista d'inchiesta qual'e Purgatori.
Purtroppo a distanza di due anni da quel racconto nulla è cambiato, resiste nel caso specifico un omertoso senso di fedeltà di uomini delle istituzioni nei confronti di una vicenda tragica. Quells testimonianza costituì una notizia importante e positiva, che dimostra che la storia va avanti e che alla verità ci si può ancora arrivare mettendo insieme i pezzi. Speriamo che l'attuale Governo abbia la volontà, non dimostrata dai precedenti, di arrivare alla verità e che il tutto non si limiti allecsole passerelle politiche per la celebrazione di un triste 40° anniversario.
Nel corso di quella puntata di Atlantide, andata in replica il 27 maggio di due anni fa, fu intervistato anche l'anziano mazarese Pasquale Diodato che quel tragico 27 giugno 1980 perdette sopra i cieli di Ustica più cari di chiunque altro: sua moglie Giovanna di 32 anni, tre figli piccoli di 1, 7 e 10 anni e sua cognata. Ad oggi però nessun vero processo su quella strage le cui responsabilità sarebbero distribuite a più livelli e fra diversi stati. Francesco Mezzapelle