A Marsala manifestazione di protesta contro esercitazione Nato a Birgi

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
31 Ottobre 2015 18:55
A Marsala manifestazione di protesta contro esercitazione Nato a Birgi

Manifestazione regionale di protesta, oggi pomeriggio, a Marsala contro le esercitazioni della Nato (“Trident Juncture 2015”) che fino al 6 novembre prossimo avrà come base operativa l’aeroporto di Trapani-Birgi, sede del 37° Stormo dell’Aeronautica militare. Si tratta della più grande esercitazione Nato dopo la fine della “guerra fredda”.

Ad organizzarla sono stati il Coordinamento provinciale “No guerra, no Nato” e “No Muos”. Tra gli slogan del corteo “La Sicilia non è laboratorio di guerra” e “Ci tolgono le scuole, ci tolgono gli ospedali, ci lasciano solo le basi militari”. Sotto lo sguardo di carabinieri, polizia e vigili urbani (le prime due forze dell’ordine in assetto antisommossa), il corteo, dopo il concentramento nello spiazzale antistante il Monumento ai Mille, ha percorso il lungomare Boeo e altre strade del centro cittadino, per raggiungere piazza della Vittoria (Porta Nuova), dove si sono tenuto diversi interventi.

Tra gli organizzatori della manifestazione di protesta, i marsalesi Chiara Paladino e Francesco Ingianni. “Il coordinamento provinciale contro la guerra e la Nato – ha dichiarato Ingianni – è nato proprio a Marsala. Poi si è allargato al resto della provincia e della Sicilia, con l’adesione di altri movimenti e associazioni siciliane. Anche Libera ci sostiene. I 5 mila militari impegnati nelle esercitazioni affollano alberghi e ristoranti? Io non ne ho visto neanche uno. Lavoro nel settore dei B&B e delle Case Vacanza e non ho ricevuto alcuna prenotazione.

I militari impegnati sono ragazzi che, purtroppo, stanno segregati nelle zone militari e quindi non ci daranno nulla a livello economico. Quello che ci preoccupa di più è il rischio di avere l’aeroporto di Birgi bloccato per diverso tempo come dopo l’operazione in Libia. Ai vertici militari contestiamo la mancanza di chiarezza in proposito”. Alla vigilia delle esercitazioni (da Birgi, soprattutto di notte, decollano velivoli da trasporto e aerei spia per simulare attacchi contro unità navali, sottomarini e target terrestri e per testare i nuovi sistemi di distruzione di massa), i vertici militari hanno, comunque, assicurato che queste non avrebbero provocato problemi o limitazioni al traffico civile.

Lo spazio aereo e terrestre interessato all’imponente esercitazione è quello di Italia, Spagna e Portogallo, nonché il Mediterraneo centrale. “Alla manifestazione di oggi – ha affermato Chiara Paladino - hanno partecipato tanti movimenti e comitati, No Muos, No Triv, etc., ma è stata soprattutto una manifestazione di cittadini, con un corteo che ha visto anche performances teatrali, cerchi della pace e giochi di colore”. Prima dell’avvio delle operazioni militari, in una nota, la Paladino dichiarava: “La Sicilia diventerà laboratorio di sperimentazione bellica e ciò che verrà violata sarà la sua vera natura, rendendola luogo in cui si testano tecniche atte alla sopraffazione e all’annientamento dei popoli, in cui si testano infrastrutture e strumenti bellici che peraltro procurano gravi danni alla salute di chi vive i territori e all'ambiente.

Gli abitanti della Sicilia conoscono molto bene gli effetti devastanti frutto della militarizzazione dell'isola.

Il Muos di Niscemi, la base di Sigonella, gli impianti di radio telecomunicazione, le installazioni radar e le postazioni per le guerre elettroniche presenti a Lampedusa, il radar della135° Squadriglia dell’Aeronautica militare di contrada Perino, a Marsala, hanno negli anni generato incremento del rischio di insorgenza di tumori,inquinamento acustico, fenomeni di estinzione animale e vegetale, malformazioni fetali”. La manifestazione di Marsala è stata preceduta, a Palermo, da un “flashmob contro la guerra” in piazza Verdi e dalla “Festa No War” del Circolo Arci “Porco Rosso”, in piazza Casa Professa.A.P.

31/10/2015

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