Un uomo è morto carbonizzato nell’incendio che si è sviluppato intorno alla mezzanotte di ieri, presso il campo migranti che si trova presso la ex “Calcestruzzi Selinunte”, che si trova al confine tra i territori di Castelvetrano e Campobello di Mazara. Per cause ancora da accertare le fiamme si sono sviluppate all’interno del campo ed hanno avviluppato facilmente gli alloggi che i migranti nel tempo hanno costruito con cartoni, eternit, tavole di legno e vari mezzi di fortuna. Quasi tutti sono riusciti a mettersi in salvo, alcuni con lievi ferite sono state poi medicati dai sanitari del 118 intervenuti sui luoghi, insieme alle squadre dei Vigili del Fuoco, alla Polizia Municipale ed ai Carabinieri di Campobello di Mazara Ore di lavoro per quattro squadre per spegne le fiamme ed evitare che si propagassero alle case vicine, poi la macabra scoperta dell’uomo, un giovane bracciante nord-africano, trovato privo di vita e completamente carbonizzato.
La vicenda della Calcestruzzi Selinunte è nota da anni, diversi sono stati anche i servizi giornalistici delle testate nazionali, che si sono occupati di questo scempio, con migliaia di lavoratori che, soprattutto nel periodo della raccolta dell’uva e delle olive, arrivano da tutta Italia e li trovavano alloggio in una situazione di degrado assoluto. Il proprietario dell’area , Onofrio Cascio, ha più volte presentato denunce alle forze dell’ordine chiedendo che il campo venisse sgombrato , ben consapevole che si trattava di una bomba ad orologeria che sarebbe potuta scoppiare da un momento all’altro. Ed ora che ci è scappato il morto cosa accadrà?