Il Psi di Marsala nel Comitato anti-trivelle nel Canale di Sicilia, ambigua posizione: pro referendum e con Crocetta.

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
25 Febbraio 2016 17:11
Il Psi di Marsala nel Comitato anti-trivelle nel Canale di Sicilia, ambigua posizione: pro referendum e con Crocetta.

Il Circolo Legambiente Marsala-Petrosino si è fatto promotore della costituzione, anche a Marsala, di un Comitato elettorale contro le Trivelle nel Canale di Sicilia e ciò in vista del voto del referendum del 17 aprile. 

“Siamo consapevoli –ha dichiarato la responsabile del Circolo Letizia Pipitone- - che non sarà facile informare, in soli due mesi, in primo luogo, i cittadini sull’importanza di recarsi al voto per il raggiungimento del quorum, ed in secondo luogo di votare Si per impedire le trivelle in terra ed in mare. Faremo comunque di tutto per vincere anche questa fondamentale battaglia per la Sicilia e per l’Italia convinti che, nonostante il quesito sia circoscritto alla sola scadenza del titolo estrattivo sino all’esaurimento del giacimento, la vittoria dei SI porrebbe fine alla politica energetica del governo nazionale e regionale basata ancora purtroppo sul petrolio e le fonti fossili.

Sarà dunque per noi l’occasione per discutere con i cittadini, nei banchetti che faremo nelle piazze, a partire dal primo fine settimana di marzo, di fonti rinnovabili e mutamenti climatici. Il comitato è aperto a tutti i cittadini che in forma singola o associata vi vorranno aderire”.

Il 17 aprile i cittadini saranno chiamati ad esprimersi sull’abrogazione della norma che prevede che le attività di coltivazione di idrocarburi relative a provvedimenti concessori già rilasciati in zone di mare entro dodici miglia marine abbia durata pari alla vita utile del giacimento.

Ad oggi hanno aderito al Comitato: l’associazione Libera Marsala, la Camera del lavoro CGIL Marsala; il movimento Cambiamo Marsala; il giornale Il Vomere, il PSI di Marsala.

In occasione del recente Consiglio Nazionale del PSI, la vice segretario provinciale di Trapani Cathy Marino nel suo intervento (vedi foto n.2) ha sottolineato l'importanza che assume il referendum popolare abrogativo sulle trivelle del 17 aprile perché “rappresenta l’occasione giusta per sensibilizzare i cittadini chiamati al voto non solo sulle motivazioni del quesito approvato, ma soprattutto sulla direzione energetica da dare al nostro Paese che non può certamente essere quella fossile”. “Il canale di Sicilia – ha aggiunto- rimane meta ambita di compagnie petrolifere e molti sono i titoli rilasciati e le richieste di nuovi progetti estrattivi.

Per questo il PSI, insieme con tutte le organizzazioni favorevoli a questo referendum, parteciperà attivamente alla mobilitazione per ribadire, ancora una volta, il totale dissenso in merito alle trivellazioni petrolifere nel nostro mare. Con un tempo così ridotto a disposizione- ha concluso Cathy Marino- sarà un grande sforzo, ma daremo il massimo per cercare di convincere gli italiani a votare”.

Ma vi è una situazione di ambiguità in quanto il Psi appoggia il governo regionale di Rosario Crocetta il quale non ha fatto mistero della sua contrarietà allo stesso Referendum innescando ancora una volta polemiche. Non è un mistero che Il Governatore regionale abbia dato il proprio assenso anche a nuove autorizzazioni di perforazioni in terra presentate dall'Enimed a Gela, la sua città, con la motivazione di salvare posti di lavoro come scritto nel protocollo Eni.

Sulle trivellazioni in mare Crocetta si era difeso affermando che “in Sicilia per quel che riguarda le prospezioni petrolifere gli investimenti sono per l'esplorazione alla ricerca di gas e non di petrolio: non vedo nessun pericolo, quindi non abbiamo aderito ai referendum" promossi dalle altre regioni interessate da progetti petroliferi nell'ottica di fermarli. Il gas è un combustibile alternativo a petrolio e carbone- spiega crocetta- sarebbe criminale, in una paese che consuma petrolio e carbone, bocciare progetti relativi al gas" che è notoriamente più sostenibile ambientalmente". E a chi lo ha criticato per non aver aderito ai referendum, "il vero ambientalista sono io".

Perché il Psi a livello regionale non fa chiarezza sulla questione, il segretario regionale del partito Giovanni Palillo, i deputati socialisti all'Ars,il capogruppo Giovanni Di Giacinto, Marco Forzese, Antonio Malafarina, Nino Oddo e Antonio Venturino dovrebbero chiedere spiegazioni al Governatore siciliano sua una questione per il quale la segreteria nazionale (come scritto da Cathy Marino) si è dimostrata sensibile appoggiando il referendum. Il Psi siciliano dovrebbe pertanto chiarire la propria posizione chiedendo altresì, in quanto alleato di Governo, spiegazioni a Rosario Crocetta. Comprendiamo che le ragioni della politica siano altre...

Ad insorgere contro le trivellazioni nel canale di Sicilia era stato anche il sindaco di Pantelleria, Salvatore Gabriele: "La ripresa di perforazioni nel mediterraneo e a Pantelleria ci lascia increduli e sbigottiti. E' una vergogna che il ministro Guidi abbia autorizzato trivellazioni il 22 dicembre, giorno precedente all'approvazione definitiva della legge di stabilità che all'art. 239 prevede il divieto di trivellazioni nelle zone di mare entro le 12 miglia dalla costa lungo l'intero perimetro nazionale prorogando i titoli abilitativi rilasciati.

E ciò solo per bloccare i referendum prendendo in giro gli Italiani. Consideriamo inaccettabile la posizione della Regione siciliana dinnanzi ad una crescente e propositiva azione da parte di cittadini, movimenti contro le trivellazioni non rivedere la propria posizione, oltretutto oggi neanche più sostenuta da un rilancio delle raffinerie siciliane, una revisione totale dei piani industriali che si stanno indirizzando verso la Green economy e la bonifica dei siti", aveva concluso il primo cittadino pantesco annunciando battaglia in piazza.

A sostenere la protesta anche il deputato Nello Musumeci, leader del movimento #DiventeràBellissima: "Siamo stati i primi a denunciare la vergognosa scelta del governo Crocetta sulle trivelle, una scelta che ci è subito apparsa come atto di sudditanza alle lobbies. Adesso siamo pronti a una grande mobilitazione popolare. Se c'è chi pensa a sfruttare il territorio senza rispettarlo, troverà la nostra ferma opposizione".

Francesco Mezzapelle

25/02/2016 18,00

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