“Premetto che il problema esiste e va condan- nato. Ma, giusto per essere precisi, quella inquadrata nel servizio de “Le Iene”, e descritta come il luogo di recluta- mento della mano- dopera sfruttata, non è la piazza di Petrosino; in realtà non ricade nemmeno nel territorio di Petrosino. Un errore che purtroppo hanno fatto anche questa volta”.
Così attraverso un post di facebook il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone interviene in merito al servizio de “Le Iene” andato in onda ieri sera su Italia 1, che ha parlato della piaga del “caporalato nel territorio di Petrosino". (in foto n.1 un fotogramma del servizio de "Le Iene" dove inquadrato un luogo di reclutamento di lavopratori nero presentato come la piazza di Petrosino)
Purtroppo si tratta di una piaga che interessa un po’ tutto il mezzogiorno d’Italia e che vede lo sfruttamento non solo di manodopera di immigrati (fra di essi molti arrivati con i barconi ed in attesa di ricevere i documenti per oltre passare le Alpi) ma anche molti giovani ed anziani italiani che per potere portare qualcosa a casa sono costretti a lavorare circa 9 ore al giorno per complessivi 15 euro, questo è quanto accade nella raccolta dei limoni come in quella delle fragole.
Sul problema del caporalato nei campi, sempre il sindaco Giacalone (in foto n.2) ha aggiunto e sottolineato: “Insisto, come ho fatto in altre occasioni, nel dire che non dobbiamo guardare solo dove le scarpe si sporcano di terra. Bisogna andare anche nei luoghi più scintillanti dei colletti bianchi. Dove vengono sfruttati pesantemente troppi lavoratori ed in particolar modo i giovani”.
Francesco Mezzapelle
29-02-2015 11,00
{fshare}
