Non si arresta, lungo le coste marsalesi, l’opera delle ruspe. In contrada Spagnola, infatti, è stata abbattuta un’altra villetta abusiva in riva al mare: la ventiquattresima nell’arco di quattro anni.
L’opera di bonifica fu, infatti, avviata nel settembre 2011. Ma solo su pressing della Procura e della sua sezione di pg della Guardia di finanza, che di fatto hanno costretto il Comune a fare il suo dovere. La “scossa” fu l’invio di oltre 200 avvisi di garanzia a proprietari e funzionari comunali che fino a quel momento facevano finta di niente.
Nonostante ben 539 immobili, respinti tutti i ricorsi amministrativi dei proprietari, fossero stati ormai dichiarati non sanabili. Intanto, non sono in pochi a chiedersi come mai i funzionari comunali competenti per settore abbiano deciso di iniziare a demolire dal versante nord e non da quello meridionale, decisamente più massicciamente cementificato.
Proprio sul litorale sud, tra l’altro, tra maggio e giugno 2014, otto villette abusive sono state scoperte dai militari della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura. Due di questi immobili sono risultati addirittura essere in possesso di poliziotti marsalesi residenti a Palermo.
Proprietari: i loro genitori. Un’altra di queste villette era nella disponibilità del 54enne Filippo Chirco, imprenditore del settore movimento terra, arrestato nelle operazioni antimafia “Peronospera III” e “Black Out”, poi condannato per tentata estorsione. L’opera di bonifica è ancora lontana dal concludersi. Intanto, per il Comune si pone il problema del recupero delle somme spese per le demolizioni. Solo un paio, infatti, tra gli abusivi che hanno subito la demolizione, a quanto pare, hanno già versato il dovuto.
A.P.
30/09/2015
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