Sarà processato poliziotto accusato di aver sequestrato la moglie dopo avere scoperto che lo tradiva

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
20 Luglio 2015 15:18
Sarà processato poliziotto accusato di aver sequestrato la moglie dopo avere scoperto che lo tradiva

Scopre che la moglie lo tradisce con un altro uomo e allora la costringe ad andare dal notaio per farle firmare una procura speciale al fine cedergli il 50% della proprietà dell’abitazione familiare e poi, con la complicità dei genitori di lei, la chiude a chiave in casa per paura di una “fuitina”.

Sono queste alcune delle contestazioni mosse a un poliziotto in servizio al Commissariato di Marsala, l’assistente Luigi Nesta, 41 anni, originario di Corato, rinviato a giudizio dal giudice delle udienze preliminari Annalisa Amato per sequestro di persona, tentata estorsione, percosse alla moglie (T.I., di 37 anni) e ingiurie all’amante di quest’ultima.

Il processo, in Tribunale, inizierà il 2 ottobre. Con il poliziotto saranno processate anche altre tre persone coinvolte nella vicenda. Tra queste, i genitori di T.I., Giovan Battista Ingianni, di 70 anni, e Anna Renda, di 64, anche loro accusati in concorso con Nesta di sequestro di persona e tentata estorsione.

Di quest’ultimo reato deve rispondere anche Giuseppe Di Girolamo, di 55 anni, accusato anche di lesioni personali (in danno dell’amante di T.I.) insieme con Ingianni e Renda. L’amante (I.V.) fu, infatti, picchiato in una via del centro di Marsala, riportando lesioni al volto e alla cervicale giudicate guaribili in 30 giorni. Sempre di lesioni, infine, per omesso intervento quando l’amante di T.I. veniva picchiato, erano accusati anche due poliziotti della squadra Volanti, l’assistente Fulvio Gambina, di 43 anni, e Niki Girgenti, di 24, che il Nesta fece intervenire quando sorprese la moglie e l’amante per strada. Gambina e Girgenti, però, sono stati prosciolti.

L’accusa di estorsione è relativa al fatto che la moglie fedigrafa, dopo la scoperta della tresca amorosa, sarebbe stata costretta ad andare da un notaio per cedere al marito la sua quota di proprietà dell’appartamento in cui vivevano in città, mentre il sequestro di persona dal fatto che la donna fu chiusa a chiave in casa, per circa 24 ore, dal marito e dai suoi genitori per paura che fuggisse con l’amante. A liberarla furono i militari della sezione di pg della Guardia di Finanza della Procura di Marsala, venuti a conoscenza di quanto stava accadendo.

Francesco Mezzapelle

20/07/2015

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