Calcio, L’imprenditore Vinci più vicino al Mazara che al Marsala. Porta con sé un tecnico e giocatori.

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
25 Luglio 2016 17:14
Calcio, L’imprenditore Vinci più vicino al Mazara che al Marsala. Porta con sé un tecnico e giocatori.

Starebbero per aprirsi nuovi scenari per il prossimo campionato di calcio regionale d’Eccellenza. L’imprenditore Luigi Vinci, marsalese doc e innamorato dei colori sociali calcistici della sua città, sarebbe vicino a prendere in mano le redini di una società calcistica di una Città distante meno di 30 km dal suo luogo di origine, il Mazara Calcio. Una decisione che l’imprenditore marsalese starebbe valutando, soprattutto dopo la fumata nera dell’incontro avvenuto in una sede legale di Marsala fra lo stesso Vinci e i principali rappresentanti dell’attuale sodalizio biancazzurro Gerardi e Occhipinti, che non ha prodotto gli effetti sperati.

Dopo la sua lettera aperta alla città, un colloquio avvenuto fa il presidente in pectore del Mazara Calcio Elio Abbagnato e lo stesso Vinci ha convinto l’imprenditore marsalese a sposare la causa gialloblù con Vinci che, con il 50% delle quote, diventerebbe di fatto il nuovo presidente canarino.

Quando sembrava tutto perduto per il calcio di Mazara del Vallo, ecco dunque ritornare di moda una possibilità che già lo scorso anno sembrava stesse per diventare realtà ma che poi, per questioni burocratiche e per incomprensioni con l’Amministrazione Comunale non si concretizzò, scatenando il disappunto di molti, Nicola Terranova su tutti.

Abbiamo contattato telefonicamente lo stesso Luigi Vinci. Ecco l'intervista.  

Presidente Vinci, quali motivazioni l’hanno spinta ad allontanarsi, almeno momentaneamente, da Marsala?

“Delle divergenze fra gli attuali soci con la cordata Gerardi-Occhipinti e punti di vista diversi e poi il fatto che lo statuto in essere prevede un patto di prelazione e al momento gli stessi soci non possono cedere le quote. Per l’iscrizione della squadra al campionato d’Eccellenza è stato tutto fatto, anzi è stata l’unica fra le squadre della provincia a onorare l’impegno con anticipo. Il Marsala ha la priorità rispetto alle mie scelte ma qualora non fosse possibile porre delle solide basi ne a breve ne a lungo termine, siccome ho voglia di fare calcio con programmazione e serietà mi andrò a divertire altrove, come per esempio a Mazara del Vallo, luogo in cui ho avuto più di un approccio con il presidente Abbagnato”.

Cosa vi siete detti con il presidente Abbagnato?

“Ci siamo sentiti sabato scorso - prosegue Vinci – e, se non riesco a raggiungere accordi a Marsala, mi lascerà più di una porta aperta per dare seguito al mio desiderio di fare calcio a Mazara ed è disponibile a darmi il 50% delle quote”.

Di questa possibilità se ne parlava già lo scorso anno, quali sono stati gli ostacoli che vi hanno portato a rinunciare?

“C’erano problemi strutturali sia con l’Amministrazione Comunale, sia con i soci, oltre ad ulteriori debiti da colmare, per cui non se ne fece nulla. Adesso la trattativa è a buon punto - aggiunge l’imprenditore marsalese -, anche se mi dispiacerebbe di dover assistere ad un Marsala in cattive acque. Una città di 80.000 abitanti, con una squadra di calcio blasonata che ha conosciuto la Serie C ed ha avuto in organico giocatori come Evra non merita di militare in categorie dove si gioca su campi di terra battuta”.

Qualora si concretizzasse la trattativa con Abbagnato, si tratterebbe di un divisione dei compiti con entrambi alla presidenza?

“No, io prenderei il timone della barca e punteremo a vincere il campionato. Abbagnato mi sosterrà ma con cariche di secondo ordine, soprattutto perché dopo i passi che ha fatto, mi dispiace dirlo, ma si è bruciato un pò”.

Con quale alleantore e con quali giocatori ripartire?

“Abbiamo già sia l’allenatore, sia i giocatori. La squadra è pronta, resta solo da capire quale maglia fargli indossare”.

Sarà fantascienza, ma una società in comune fra Mazara e Marsala per non fare un torto a nessuno…?

“Non c’è nessun margine che possa essere costruita una società in comune, ma, una volta accordatomi con l’una o con l’altra squadra, intervenire nei confronti di chi sta in difficoltà e agire come quando un imprenditore possiede due aziende ognuna delle quali procede con le proprie gambe, visto soprattutto che non sono da solo ma ho con me una cordata di imprenditori disposti a sostenermi. Per me Marsala e Mazara sono entrambe sullo stesso piano e sono le prime società della Sicilia occidentale. Qualora fossi mazarese di nascita il problema non si porrebbe e non avrei nessun rimpianto. Marsala ha il suo blasone è vero, ma Mazara con la sua storia, il suo stadio e la sua posizione geografica non è affatto da meno”.

Entro la fine di luglio dunque, quante sono in percentuale le possibilità di iniziare a programmare la stagione 2016/2017 con l’una o l’altra maglia?

“Se dal Marsala qualcuno, fino a poco prima del termine utile viene e mi comunica che dopo aver riflettuto è disposto a passare la mano, mi sentirei obbligato a fare questa scelta. Qualora tutto ciò non avvenisse, ci sono concrete possibilità di sposare la causa di Mazara e attualmente è questa la strada più percorribile. La priorità è farlo entro questa settimana, anche perché abbiamo l’esigenza di iniziare il ritiro ai primi di agosto, visto che già alla fine del mese avremo la Coppa Italia, e soprattutto perché vogliamo disputare un campionato da primi della classe”.Tommaso Ardagna

25-07-2016 19,00

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