Marsala, palestre aperte: Davide Toutaoui Staouti e Antonio Vaccari a confronto

I due famosi gestori delle palestre che hanno fatto la storia sportiva in città rivelano le loro prossime strategie

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
21 Aprile 2021 15:24
Marsala, palestre aperte: Davide Toutaoui Staouti e Antonio Vaccari a confronto

La brusca battuta d’arresto subìta dagli abituali frequentatori di palestre, degli “aficionados” come ci piace definirli, risale ormai a più di un anno fa. Da quel 4 Marzo 2020, chiuse le palestre, gli sportivi più incalliti si sono arrabattati e adattati a qualsiasi stratagemma pur continuare ad allenarsi, nella speranza di non perdere quella forma fisica faticosamente conquistata che, ricordiamocelo, non è solo estetica ma, ricerca di equilibrio psichico. Mens sana in corpore sano, tanto per ricordare quel capoverso de “Le Satire” di Giovenale, è più che un motto latino.

Per molti, è lo stile di vita da seguire per ottenere e mantenere la salute sia del corpo che della mente. La ventilata riapertura delle palestre a Giugno ha suscitato attenzione e riacceso le speranze di quanti, in astinenza forzata dall’esercizio fisico, anelano a ritornare ad allenarsi. Per tastare il polso della situazione, abbiamo interpellato due storici operatori sportivi da anni leader nella gestione di palestre e famosi in città per la loro attività imprenditoriale. I pareri discordanti di Davide Toutaoui Staouti gestore della Fitness Point e Antonio Vaccari eclettico istruttore di body building e Cross fit, (tanto per citare alcune delle sue peculiarità), mostrano quanto sia diverso l’approccio alla medesima realtà.

«La Fitness Point è già aperta per l’allenamento degli sportivi agonisti che possono farlo nei luoghi chiusi, penso ai pallavolisti e ai cestisti. Inoltre, la mia palestra, in attesa dei primi di Giugno, si sta preparando ad accogliere, nel rispetto delle regole anti contagio, tutti gli iscritti. A loro, sono più di 1.500, non posso dire riapro a Settembre. C’è forte attesa e un grande bisogno di ottimismo e speranza e sono sicuro che la palestra funzionerà alla grande. In questo momento la gente ha paura ed è stressata ma il nostro compito è quello di aiutarla a ritrovare la forma fisica e a stare bene psicologicamente. In Italia, il consumo degli psicofarmaci, è aumentato del 50%, il che indica un aumento di stress che non si riesce a scaricare. Lo sport aiuta a ritrovare forma e anche serenità, a stare meglio con sé stessi insomma».

Ottimismo dunque e voglia di rinascere nelle parole del famoso gestore della più grande palestra della città, Davide Toutaoui Staouti, da anni leader nel mondo sportivo marsalese e gestore della mitica Fitness Point.

«Le palestre- continua Davide_ durante questa pandemia, sono state sacrificate, abbandonate. Certi video su Youtube mostrano immagini inquietanti sui passeggeri della metropolitana di Milano. Quelli sono i veri assembramenti. In palestra, invece, c’era tutto l’occorrente per la sanificazione, la carta per asciugare gli attrezzi, l’igienizzante, il termoscanner e il rispetto della distanza».

Per quanto riguarda le modalità di accoglienza dei numerosi iscritti che dal 1 Giugno, (si spera), potranno tornare a frequentare le palestre, abbiamo chiesto al gestore della Fitness Point, qualche anticipazione.

«In questo momento non possiamo dire nulla per quanto riguarda gli ingressi perché ancora lo Stato non ha dato indicazioni. Non so se saranno contingentati e se è previsto un numero max di persone per mq. Può darsi che dicano sì alla riapertura ma soltanto con personal trainer e senza corsi collettivi. Io so soltanto che riapro nel rispetto delle regole, per offrire ai miei iscritti sicurezza ed allenamenti mirati, come sempre. Non serve a niente abbattersi ma reagire e trovare le soluzioni, questo sì. Io apro con il proposito di dare alle persone la possibilità di ritrovare un benessere psicofisico che in questi mesi di pandemia hanno perso».

Meno ottimista è invece il parere di Antonio Vaccari, altro storico operatore sportivo, anch’esso da 40 anni sulla cresta dell’onda. Vaccari invece intravede ben pochi spiragli luminosi nel tortuoso cammino delle riaperture e parla addirittura di un tranello ordito a scapito dei gestori delle palestre che, a suo dire, se dovessero cascare nella trappola della riapertura decreterebbero la loro estinzione.

«Non è questo il momento giusto per riaprire. Riaprire a Giugno significa non aver capito niente di questo settore. Le palestre, nei mesi di Giugno, Luglio ed Agosto hanno un calo del fatturato dell’80% perché ovviamente, la gente, preferisce andare al mare. A questo si aggiunge la paura dei molti a tornare dentro luoghi chiusi anche perché non siamo fuori dalla pandemia. C’è in giro troppa gente che ancora non si vuole vaccinare. La riapertura a Giugno consentirà allo Stato di non erogare più quegli spiccioli che sono stati elargiti agli operatori sportivi e al contempo, dato che le palestre rimarranno vuote, eviterà l’eventuale innalzamento dei contagi. Otterrà in questo modo l’effetto desiderato, risparmio e contenimento della propagazione del virus. Io credo che questa riapertura darà il colpo di grazia alle palestre. Chi apre ricomincerà ad avere i costi del mantenimento dell’attività e non guadagnerà per potere ripagare le spese».

«Secondo me, le palestre, _ prosegue Vaccari_ a causa di tutto questo, rischiano di estinguersi. Può sopravvivere solo chi ha i soldi per mantenere l’apertura per almeno un anno, sempre che la pandemia finisca presto. Io vedo che le vaccinazioni vanno a rilento e che la gente ha paura e in Estate ci sarà una sorta di “liberi tutti” e speriamo che ad Ottobre non ci sia una quinta ondata. L’unica soluzione è allenarsi, in questo momento, all’aperto. L’aria aperta riduce i contagi. Chi conosce il settore delle palestre così come lo conosco io sa che non è il momento di aprire. L’ho già detto anche ai miei amici e l’ho scritto sul mio profilo FB, io non apro».

Eppure, fare sport è un toccasana per mantenersi giovani e sani. Chi fa sport regolarmente, acquista un patrimonio di difese immunitarie che, solitamente, lo mettono al riparo da infezioni e altre patologie collegate alla sedentarietà. Il parere di Vaccari è spiazzante:

«L’italiano non è un popolo sportivo e lo denota il fatto che appena il 10 % è un abituale frequentatore di palestre. Ben pochi sono disposti a dedicare il proprio tempo libero solo allo Sport»

Tiziana Sferruggia

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