Le forze di opposizione all'Assemblea Regionale Siciliana (ARS) hanno depositato oggi formalmente, 19 novembre, la mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Regione, Renato Schifani. Il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico e Controcorrente hanno convocato una conferenza stampa con i capigruppo Antonio De Luca (M5S), Michele Catanzaro (PD) e il deputato Ismaele La Vardera (Controcorrente), per illustrare i capi d'accusa che motiverebbero l'atto politico. L'iniziativa mira a ottenere un cambio di rotta drastico e immediato all'interno dell'esecutivo regionale, in un clima già surriscaldato in vista della discussione sulla legge finanziaria.
Antonio De Luca, capogruppo M5S, ha elevato il tenore dello scontro parlando di un atto che va oltre la mera dinamica parlamentare: "Questa è la mozione di sfiducia di tutti i siciliani onesti che sono stanchi di vedere la Sicilia governata in maniera opaca o addirittura contro legge", ha dichiarato, citando il malcontento per la fuga dei giovani, le inefficienze sanitarie e l'uso di risorse pubbliche per "interessi privati o dei partiti". Il documento, sebbene conciso, riassume gli "scivoloni più eclatanti" del governo, con De Luca che ha sarcasticamente notato come la necessità di sintetizzare abbia evitato di redigere un testo di cento pagine.
Michele Catanzaro del PD ha definito la mozione come un "atto dovuto" e ha denunciato un governo che "fa parlare di sé solo per indagini giudiziarie e fallimenti politici. "Pur riconoscendo la difficoltà numerica per l'approvazione in aula, ha sottolineato l'imperativo di costringere il Presidente Schifani ad affrontare il dibattito e ad "assumersi le sue responsabilità". Il capogruppo PD ha anche evidenziato l'inedito segnale di unità delle opposizioni, che hanno presentato congiuntamente un pacchetto di emendamenti alla finanziaria.
Infine, Ismaele La Vardera di Controcorrente ha inasprito ulteriormente le accuse, chiedendo che il dibattito sulla mozione venga calendarizzato tassativamente prima della legge di bilancio. Rivolgendosi direttamente a Schifani, lo ha invitato a "smetterla di prenderci in giro regalandoci il 'codice parlamentare'", e ha promesso di replicare portando in aula la Costituzione. La Vardera ha lanciato un appello diretto ai deputati della maggioranza, esortandoli ad avere il "coraggio di firmare la mozione e scrivere la storia, staccando la spina a un governo pieno di indagati e rinviati a giudizio".
L'iniziativa delle opposizioni non è solo un atto politico, ma una strategia per mettere in crisi la stabilità della maggioranza proprio in prossimità della manovra finanziaria, il momento più critico dell'anno legislativo. L'imminente discussione in aula costringerà Schifani e la sua coalizione a dimostrare una coesione che, secondo le forze di minoranza, sarebbe stata già minata da inefficienze e ombre giudiziarie.