Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti boccia il progetto. Le reazioni: "Schifani renda conto di 1,3mld"

E' bagarre politica in Sicilia

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
30 Ottobre 2025 13:16
Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti boccia il progetto. Le reazioni:

La Corte dei Conti ha inferto un duro colpo al progetto del Ponte sullo Stretto, decidendo di non concedere il visto di legittimità e la registrazione della Delibera Cipess di agosto che aveva approvato il progetto definitivo dell’opera. La notizia ha scatenato una vera e propria bagarre politica a livello nazionale e, in particolare, in Sicilia.

Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha subito parlato di una "scelta politica a danno del Paese", mentre le opposizioni a Roma lo hanno invitato a dimettersi.

L'eco dello scontro è arrivato in Sicilia, dove il governo regionale guidato dal Presidente Renato Schifani è finito nel mirino per aver concesso oltre 1 miliardo di euro, prelevato dai fondi Fsc (Fondi per lo Sviluppo e la Coesione), per destinarlo proprio al progetto del Ponte.

Il Presidente Schifani è immediatamente corso in difesa di Salvini, parlando di "ingerenza" della magistratura contabile. Questa mossa, tuttavia, ha innescato attacchi frontali da parte delle opposizioni isolane, che chiedono al governatore di rendere conto dell'investimento. Gli oppositori dell’opera, intanto, minacciano di rivolgersi alla Corte di giustizia dell’Unione Europea qualora il progetto dovesse comunque andare avanti.

Sulle reazioni in Sicilia, il primo a tuonare è Antonio De Luca (M5S), che ha attaccato duramente sia il governo nazionale che quello regionale. "La decisione della Corte dei Conti che demolisce il pericolosissimo, costosissimo e inutile giocattolo di Salvini è la sacrosanta bocciatura del disastroso governo Meloni che non riesce ad azzeccarne una manco per sbaglio. Dovrebbero prenderne atto, cospargersi il capo di cenere, chiedere scusa a tutti gli italiani e dimettersi" ha dichiarato De Luca.

L'affondo più duro è stato però riservato a Schifani: "Lo stesso dovrebbe fare Schifani -ha dichiarato Michele Catanzaro (Pd)- invece di imbastire una ridicola difesa d’ufficio e parlare di ingerenza della magistratura contabile in perfetto stile berlusconiano. Renda conto, invece, ai siciliani del miliardo e 300 milioni destinati a questa folle sceneggiata, sottratti alle nostre infrastrutture fatiscenti anche per colpa del suo governo che sa solo parlare di poltrone e inchinarsi a tutti i diktat romani a dispetto degli interessi della Sicilia"

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