Le mascherine sono diventate ormai un utilissimo strumento di contrasto alla diffusione del Covid-19. Se usarle all'aperto quando si è a contatto con gli altri è fondamentale, usarle quando si è all'interno di luoghi chiusi, in particolare nelle scuole, è estremamente necessario. La scoperta delle varianti del Covid, come quella Inglese che si propaga più rapidamente ed è più contagiosa tra i bambini e gli adolescenti, ha reso inevitabile l'uso delle mascherine ffp2. Tuttavia insegnanti e studenti sono spesso costretti a proteggersi con dispositivi acquistati a proprie spese, alcune volte anche inadeguati.
Per far fronte a questa situazione la Federazione lavoratori della conoscenza (Flc) Cgil Sicilia, con una lettera inviata all’assessore all’istruzione della Regione Siciliana Roberto Lagalla, ha avanzato una richiesta mirata all’acquisto di mascherine ffp2 da destinare al personale docente e ata della scuola dell’infanzia e ai docenti di sostegno di ogni ordine e grado. «Non è facile imputare tali spese ai trasferimenti della Regione siciliana sugli aggregati relativi al funzionamento – si legge nella lettera – per la scarsa capienza degli stessi.
L’ipotesi di prevederle in via residuale l’acquisto di dpi, all’interno del Po Fesr 10.7.1 (Riqualificazione ambienti scolastici), non solo riduce di fatto le esigue risorse per fare interventi di carattere strutturale e di adeguamento degli edifici scolastici, in chiave anti covid, ma non è praticabile perché non tutte le istituzioni hanno partecipato ai bandi oppure non hanno previsto tali acquisti». «Consapevole che tale obbligo insiste, in primis, sulla responsabilità della protezione civile nazionale – conclude la lettera della Flc – tuttavia la situazione emergenziale che le scuole siciliane stanno vivendo, rende necessario un intervento di diversa natura, per risolvere rapidamente la problematica sollevata da tantissime scuole e dagli operatori interessati.
Si confida, pertanto, in un suo autorevole e risolutivo intervento».